venerdì 1 luglio 2016

Pascal Mazet Champagne Brut 2002




Ogniqualvolta vado in Champagne, non manca mai una capatina da Pascal e signora, si chiacchiera, si scherza, si scende nella cave, passando per la botola, si beve – bene, come d’abitudine - e si rientra con qualche cartone effervescente.
Da alcuni anni, l’azienda è biologica certificata, tuttavia la qualità la sentivi già prima. Tutto torna, è stato un passaggio naturale, come illustra, sornione, Pascal.

Questo 2002 è assemblato secondo il classico stile champenoise, vale a dire 1/3 a cranio dei tre principali vitigni, passa, all’incirca, 7 anni sui lieviti ed è stato sboccato nel 2010.

Perlage molto fine, grande freschezza e leggeri spunti di maturità.
Naso articolato, di fine pasticceria, con pronunciati tocchi floreali, agrumi a canna – cedro, pompelmo e limone – e una sporgente tensione minerale, che emana intrecci gessoso-iodati.

Tutto ciò trova fedele replica al palato, con il portamento minerale che si ingrossa alla distanza, mentre affiora una nota evoluta di muschio e arancio confit.
Equilibrio, acidità e ricchezza aromatica, sempre ben presenti nel bicchiere, costituiscono i pilastri questa bevuta, di significativa persistenza, con risvolti finali di mandorla, agrumi e sapidità iodate.

Très bien, Pascal.


Nessun commento:

Posta un commento