Loira, rive
droite, proprio qui, Vincent Girault, proprietario del domaine, gestisce, con metodo biodinamico, uno dei vigneti più
importanti della denominazione.
Questo è un assemblaggio di 40 Chenin e il
restante 60 diviso salomonicamente tra Cabernet Sauvignon, Chardonnay e
Cabernet Franc. Solo la prima spremitura - Tête
de Cuvée - e una sosta su lieviti indigeni di 24 mesi, i quali non sono
pochi, se consideri che, da disciplinare, per lo champagne s.a., il minimo sindacale è
15.
Tutto quel tempo, mi regala calici dalla
bollicina fine e mai tagliente, mentre al naso esprime freschezza di aromi –
agrumi, mela e ananas – e un profilo minerale che esprime e riflette il silicio
del sottosuolo.
Un palato rotondo, rispecchia le
considerazioni olfattive, ponendo ulteriore accento sull’impronta terrosa-minerale.
Brevi, per la verità, l’allungo e la persistenza, tuttavia ampiamente giustificabili,
tenuto conto della fascia in cui si colloca il prodotto.
Una buona boccia da aperitivo, propedeutica a
sorsi di maggior spessore.
"Una buona boccia da aperitivo, propedeutica a sorsi di maggior spessore", le nozze di Cana in versione nobile e due punto zero
RispondiEliminaE' molto calzante il parallelo
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