La 2008 in Toscana e, in particolare a
Montalcino, non è stata la vendemmia del secolo, ancorchè i soliti noti espertoni
distribuirono stelle a pioggia - chi 4 e chi addirittura 5 stelle - nella valutazione
del millesimo.
Per il mio storico di bevute circa i Brunello
2008, ritengo si tratti più di un’annata da bere e gustare subito, piuttosto
che da conservare lustri o decadi in cantina.
Questo il mio pensiero in via generale.
Poi ci sono le eccezioni, quelle che vengono
definite “da manico” - l’abilità e la capacità del produttore nel saper
interpretare al meglio le annate complicate - e questa della famiglia Gorelli vi
rientra a pienissimo titolo.
Naso di gran freschezza, di classica eleganza
toscana: spezie, china e rosa, poi ciliegia matura e tanto tabacco.
Palato speculare e scattante, alcuna
spigolosità, zero esibizioni muscolari: solo classe. Tannino finissimo e grande
dimostrazione di equilibrio in tutte le sue parti.
Finale lunghissimo: ginepro e cioccolato, goudron e aliti balsamici.
La solita, cristallina precisione dei
Gorelli.