venerdì 30 ottobre 2015

Aoc Champagne Special Club Brut 2004 Nominé-Renard




Una piccola e giovane maison di récoltant, nata nel 1960, che coltiva circa 20 ettari di vigna – 50 a Chardonnay, 20 a Pinot Noir e 30 a Pinot Meunier - divisi tra la Côte de Sézanne e la Vallata della Marna.

Questo è il gioiello di casa – 80 Chardonnay e 20 Pinot Noir – millesimato, da vecchie vigne, nella veste “Special Club”, che vede la luce solamente nelle annate migliori.
Tutto acciaio, malò svolta, e non meno di 42 mesi sui lieviti.

Tanto il naso, quanto il palato, privilegiano la finezza e la delicatezza, che, a volte, sfiorano la discrezione, il sussurro, non privi di qualche ermetismo di troppo.
Note di pasticceria e pesca, si mixano a tocchi di mandorla e nocciola grigliate, annodate da deliziosa mineralità, mentre più sfumata è l’efficacia della freschezza.
Il sorso, di discreto allungo, rivela una dimensione fine e rotonda, ma allo stesso tempo esile, la cui struttura, da peso leggero, lo fa preferire al momento dell’aperitivo.


martedì 27 ottobre 2015

Aoc Luberon Rosé 2014 Chateau La Canorgue




Siamo a Bonnieux, versante nord del Luberon, in Provenza e, molto probabilmente, avrai visto il film di Ridley Scott - Un’ottima annata - con il “gladiatore” Crowe che veste i panni di un broker della City. Ebbene, molte scene sono state proprio girate all’interno di questa tenuta, da oltre 30 anni, a conduzione della vigna secondo i dettami dell’agricoltura biologica.

Visto il successo del film, naturalmente, a noi comuni mortali, sono state precluse le visite, ancorchè in parecchi abbiano tentato – e continuino ancora oggi, imperterriti – di scavalcare l’alto muro di cinta.
Visite assai gradite, viceversa, presso l’attiguo wine-shop.

Il vino non è quello del film, bensì un riuscito mariage rosé, tra Syrah (70) e Grenache (30).

Naso, più intenso che elegante, di mandarino e pesca, dei sempre immancabili piccoli frutti rossi – ribes, fragolina e lampone – con sbuffi floreali, mentre la spezia, risulta assai ben nascosta.

La finezza che mi mancava al profilo olfattivo, l’apprezzo al palato. Il primo impatto è quello di una big babol acidula – non considerarlo biasimevole, anzi - dalla beva lasciva. In più, le altre belle qualità di un buon rosé: freschezza, non troppo frutto, giusta vinosità. Tre elementi di un sorso davvero equilibrato.
Finale floreale e lievemente speziato, non molto persistente, di un flacone che, in quattro, è durato un battito di ciglia!

Ah ‘sti francesi, li fanno buoni i rosé.


sabato 24 ottobre 2015

Vini di Vignaioli Vins de Vignerons 2015 | Fornovo di Taro (Pr)




Domenica 1 e lunedì 2 novembre, ritorna l’appuntamento, in quel di Fornovo di Taro (Pr), con l’imperdibile manifestazione di Vini di Vignaioli, che quest’anno celebra la quattordicesima edizione.

Non solo degustare, non solo acquistare, ma anche conoscere direttamente i vignaioli – che ci mettono la faccia, come sempre – ed entrare in sintonia con il loro modus, per comprendere la loro filosofia di lavoro.

Anche per questa edizione saranno oltre 130 i vignaioli presenti, pronti per farci assaggiare e venderci i loro prodotti. Spazio, come sempre, anche a una nutrita schiera di aziende dell’agroalimentare di qualità e dell’editoria di settore.

Come di consueto, trovi l’elenco completo dei vignaioli presenti, gli orari della manifestazione e altre utili info, consultando il loro sito e la loro pagina fb.



venerdì 23 ottobre 2015

Aoc Champagne Fosse-Grely Brut Nature s.a. Ruppert-Leroy




Ajò, porca di quella *****, nonno, se non avessi trovato un’anima gentile e mossa a compassione, che si offrisse di accompagnarmi, con la sua motoretta – proprio così, non era un scooter – a conoscere questa famiglia di récoltant, starei ancora là, nei pressi di Essoyes, come un’ebete, a giocare a shangai, con le mie dita, dopo essermele spezzate, a furia di battere sul dannato gps, nel cercare località “La Bergerie”.
E’ qui, in mezzo al niente, che conobbi Bénédicte (Leroy), intenta a ultimare, con l’aiuto del marito, la casa, completamente in legno, dopo che anche la barricaia e la stalla, sì, la stalla con i cavalli e le pecore - vedi che ci sta l'incipit in sardo? - erano della medesima stoffa.

Siamo vicinissimi alla Côte d'Or, al confine sud-est della denominazione, in quella Côte des Bar, che il mio amico Guiduzzo chiama, a ragione, la “Borgogna effervescente”.
Non solo, quanto al suolo, siamo in territorio Kimmeridgiano, quello di Chablis.

Questo è 80 Pinot Noir e 20 Chardonnay, provenienti dal lieux-dit Fosse-Grely.
Le prime impressioni olfattive sembrano capovolgere le percentuali dei vitigni, infatti l’attacco è delicatamente bianco, tanto di fiori, quanto di frutta – gelsomino, pesca e pera – con una dominante vena minerale-iodata che è tutta Chablis oriented.

Al palato, viceversa, è la bacca nera che impone la direzione, nonchè i ritmi di marcia – nitore di frutti rossi e speziature - mentre risulta confermata la connotazione salmastra che ti convince, non solo idealmente, di avere ingaggiato una sfida con un plateau di ostriche.
Il taglio nature, senza essere “talebano”, ha cremosa avvolgenza e, col tempo, il vino si amplia e guadagna anche in spessore, toccando profondità in allungo, dove la mineralità marina, mantiene il suo carattere quasi egemone.


martedì 20 ottobre 2015

Docg Chianti Classico 2011 Castello di Volpaia




Radda in Chianti, una delle zone più eno-vocate della Toscana. Qui, difficile cascar male, rarissimo sbagliare.

90% Sangiovese, con il 10% di Merlot e Syrah, che hanno inciso solamente sulla cromia, rendendola più scura, più intensa.

L’attacco olfattivo è da Sangiovese purosangue, con quella eleganza speziata – spezia scura - che impreziosisce l’impianto fruttato, ricco di arancia rossa e ciliegia, mirtillo e fragolina di bosco. Tocchi di violetta e rosa, scalano le narici, mentre forti raffiche balsamiche e minerali, completano una trama articolata.

In bocca vibra per freschezza e pulizia aromatica, con la conferma totale dei riscontri olfattivi e un’ampiezza che sale, al crescere dell’ossigenazione. La beva è succosa e fulminante, con la spezia che accompagna il sorso, assai fruttato, fino al termine.
Di bell’equilibrio, chiude, con efficace allungo, minerale e speziatissimo.

Radda in Chianti, non sbagli.