Avanti Savoia, con un altro vituperato (non
dal sottoscritto) 1998.
Ti dico subito che la cuvée NF - ideata nel 1959 e proposta, per la prima volta, nel 1964
da Jean Roland-Billecart, il padre degli attuali proprietari della maison – è un grande champagne, anche in questo millesimo, per me, come sostenuto più volte, luminoso.
Si tratta di un assemblaggio di 60 Pinot Noir
e 40 Chardonnay, le cui uve – tutte da villaggi Grand Cru – provengono da Aÿ, Ambonnay, Verzenay e Mailly per
quanto riguarda la bacca nera; mentre
Avize,
Cramant, Choully e Le Mesnil spacciano quella bianca.
Oro intenso di perlage fitto, continuo e finissimo.
L'insieme olfattivo - elegante ed efficacemente
espressivo - reclama immediata attenzione, per significativi aromi di crema
pasticcera e frutta secca tostata, finemente intrecciate a frutta – pera e mela
– e note agrumate – cedro e mandarino - un filo confit. Tocchi di miele e humus,
un bel profilo speziato, sbuffi minerali, con alcuni “sguardi” maturi – più milf che mature – valorizzano ulteriormente la trama.
La bocca, au
contraire, è segnatamente “verde”, giovane e molto in anticipo sul naso.
C’è
l’evoluzione – come da attese – la quale, tuttavia, non dà segni di stanchezza,
né di fiacca maturità e offre polposità croccante, ben lontana dall’apice della
curva.
Hai voglia, qui, attendere lo scollinamento. Si sale e si salirà ancora.
La stessa intensità aromatica rapisce, dopo
il naso, anche l’assaggio e regala sensazioni di cioccolato bianco e champignons fuse a nette espressioni
fruttate e speziate.
Sorso cremoso ed elegante – come da stile maison - di profondità e persistenza,
che termina all’attacco, con ricordi di iodio, nocciola e tartufo.
Un altro ’98, con metrica in levare, che toccherà
lo zenith allorquando avrà perso - giusto due righe - quello scalpitio bello “nervoso”
che ancora lo marca, per crescere ancora in avvolgenza e complessità.
Risotto al parmigiano 48 mesi e canti gregoriani.
Welcome 2 the party life
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