Dal vigneron
Tissot, Jacques, quello meno famoso dello Jura, una boccia davvero in piena
forma e, molto probabilmente, colta nella sua fase migliore.
Il vitigno, forse proprio originario dello
Jura, la cui presenza, in ogni caso, si registra fin dal 1731, è tipo ostico e
allo stesso tempo esigente, giacchè predilige marne argillose e necessita di
moltissimo sole.
Brillante rubino scarico e bouquet fin da subito pulito e generoso.
Un cestone di frutta rossa - ciliegia, lampone, ribes – un mazzolino di rose
selvatiche, sbuffi minerali e tanto intense, quanto pungenti, sensazioni
speziate.
In bocca è freschissimo e armonico,
invitante e davvero goloso. Splendidamente coerente, si aggrega il peperone,
con i toni pepati sempre sugli scudi, a tratti perfino taglienti, che
richiamano continuamente il calice.
Anche complesso, chiude lungo e persistente.
L’alta e piacevole acidità, invita a non
sottovalutare il suo potenziale di conservazione.
Jura e son soddisfazioni.
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