Il rosé non millesimato della casa, è il più
classico degli assemblaggi champenoise
– un terzo-un terzo-un terzo, dei tre vitigni più diffusi e conosciuti - con l’aggiunta di un 6-7% di Pinot Noir “fermo”,
proveniente dalla Montagna di Reims, cui si somma un 20 per cento di vini di
riserva.
Da un classico assemblaggio, un classico rosé,
anzi, un classicone, da Grande Maison.
Naso fresco, ma rotondoso, civettuolo e ancora fortemente vinoso, di predominio fruttato
– litchi e ribes, mela, fragola e i tipici fruttini di bosco – nonchè, in allungo, un piacevole
spunto agrumato. L’immancabile tocco floreale, che si lega con un profilo
minerale, leggermente ferroso, chiude questo classico quadretto.
Bocca decisamente femminile, che non si smarca
dalla traiettoria olfattiva.
Freschezza, a forte trazione fruttata, con
bollicina di grana fine.
Sorsi, tutto sommato, equilibrati, per un finale
discretamente persistente.
E’ il rosé delle Grandi Maison, talvolta
anche delle nostre (grandi) occasioni.
Efficace all’aperitivo, performante a
fine serata. E’ il rosé che molte volte ci è venuto, viene, e ci verrà ancora in soccorso.
E’ la sua eleganza curvy e un po' ammiccante, sicuramente
dosatuccia, che piace all’universo femminile e, ça va sans dire, pure a quello maschile.
Una boccia sempre a portata di frigo, à ne pas rater.
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