Nino Barraco sappiamo chi è, cosa e
soprattutto come lo fa, in quel di Marsala.
A chiacchiere, tutti fanno il vino
in vigna. A chiacchiere. Nino, lui, è tra coloro che può sostenere, a pieno
titolo e senza tema di smentita, di farlo in vigna.
Stappo e verso nel calice questo liquido
dorato e luminoso.
Di primo acchito, un filo guardingo e
riservato. Tuttavia, un quarto d’ora gli è sufficiente per non tradire la sua
origine.
Al naso è diretto, pulito e franco. Avverto,
inequivocabilmente, ciò che le viti, col loro respiro, hanno trasferito negli
acini: la salsedine, il salmastro, lo iodio, il sale, il minerale, l’alga. In
mezzo a questi vortici marini, si ritaglia il suo spicchio anche un’onda
fruttata di agrumi, fichi, albicocche, con una increspatura di mandorla.
Bocca di freschezza vibrante, a fortissima
prevalenza iodata e salina, con marginale presenza di frutta gialla. Brevissima
la durata del flacone e inversamente proporzionale alla sua persistenza. Sul
palato, salmastro e salato, minerali avvolgenze di alga e ostrica, con tocchi
finali di scorza di cedro.
Che gran boccia, Nino!
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