Una
delle più antiche maison di
champagne, dal 1954 in
mano alla famiglia Clicquet. Barra dritta sulla qualità, senza scorciatoie e ruffiani
compromessi, è questa la filosofia dei fratelli Laurent e Jean-Hervé. Numeri
contenuti – circa 350.000 bottiglie prodotte – se rapportati ai tantissimi zeri
di queste lande. Uve provenienti solo da villaggi classificati Grand e Premier Cru. Qui non si
pratica filtrazione, né chiarifica.
Jacquesson, chevvelodicoaffare!
Già
l’eleganza dell’etichetta ti lascia presagire cosa ti aspetta. Ruoti
il flacone e la contro etichetta è riccamente prodiga di nuove sul contenuto.
Si inizia con il millesimo della raccolta maggiormente rappresentato – nel caso
della 734 il duemilasei per il settantatre percento -, saldato dalla
percentuale dei vini di riserva, seguito dalla composizione della cuvée – 54 parti di Chardonnay, 26 di
Pinot Meunier e 20 di Pinot Noir. Chiude con l’indicazione del dosaggio
(tregrammipuntocinque/litro) ed il trimestre e l’anno del dégorgement (primo trimestre 2010). Est-ce
que on peut profiter? Calma, quasi.
La
cromia è dorata e brillante, quasi accecante, solcata
da effervescenza fine e incessante. Con l’ossigenazione, gli iniziali cenni
melliti cedono il passo a sensazioni agrumate che strizzano già l’occhio al
candito, di cedro, arancia, lime e pompelmo. Poco a poco si fa largo l’incedere
dello zenzero unito alla mela ed alla pera. Una concentrata mineralità completa
questo raffinato ventaglio olfattivo.
Queste
premesse non possono che preludere, per naturale conseguenza, ad una bocca
elegante, di razza. Il palato è cremoso, sensuale ed avvolgente, ma ancora
tagliente. Il sorso è pieno, di freschezza esemplare, sostenuta da struttura
adeguata. Foggia gustativa tesa e precisamente coerente. Nitida e accattivante
l’impronta della gessosa mineralità, la
craie. Chiusura sapida, di lunga
persistenza, con una carbonica da manuale.
Bottiglia di grande fascino, ampia e verticale, dotata di
equilibrio indiscutibile fino all’ultimo sorso. Soprattutto se si considerano i
tre anni dalla sboccatura che costituiscono un fardello impegnativo per un
b.s.a. – se non hai stoffa da vendere dopo tutto questo tempo esci con le ossa
rotte. Confesso che l’attesa si è rivelata lunga anche per me, tuttavia ne è valsa
la pena.
Un
porto sicuro, magari per le volte in cui volete vincere facile, ma anche no.
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