Ancorché
l’umidità abbia consumato le ultime due cifre, assicuro che il
millesimo è quello riportato, ormai solo più vergato sul sughero. Questa è
un’azienda giovane, fondata nel 1987, che si trova nella Valle della Loira. Si
estende per circa ventotto ettari e la
vicinanza con il fiume le consente di beneficiare di un micro clima peculiare.
Il
vitigno è il Sauvignon Blanc, proprio nel suo luogo di
elezione, qui chiamato anche Blanc Fumé.
Boccia
che comincia a manifestarsi dopo alcune ore dall’apertura e svelerà completamente
i suoi segreti, a lungo custoditi, nella parte finale. Data l’età, il colore
ormai tocca un brillante giallo dorato.
Il
naso, colpito fin da subito da uno schiaffo secco e minerale davvero
potente, sfodera tutto il suo varietale. Emergono note erbacee e vegetali, di salvia
e di rosmarino, di foglia di peperone verde unite a menta e sambuco.
In
bocca non tradisce assolutamente lo spettro olfattivo. Entra freschissimo, asciutto e
vellutato. Fa seguito una mineralità
in gran spolvero. Nonostante
l’annata parecchio problematica – torrida anche oltralpe – il vino è
equilibrato con acidità ancora integra. Il sorso è snello e la persistenza lunga,
avvolta dal fil
rouge della mineralità che aveva già marcato il naso.
Una bevuta fine e di carattere dove il terroir ha raggiunto la sua chiara e convinta espressione.
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