Ci
troviamo giusto sulla linea di confine tra Piemonte e Valle d'Aosta, e questo é
il nebbiolo che viene dal freddo; senza dubbio molto meno conosciuto e
apprezzato - ingiustamente – del suo fratello di Langa. Qui l’allevamento del
vitigno avviene su terrazzamenti – “tabbie” – dove albergano pergolati di legno
retti da pilastri in pietra e calce di forma tronco-conica. Da queste parti parlare di
agricoltura eroica non costituisce abuso dell’aggettivo.
La Cantina Produttori
fu fondata nel 1960 da una decina di agricoltori e negli anni é diventata
riferimento autorevole, imprescindibile, per questa piccola denominazione il
cui riconoscimento risale al 1967.
La
versione riserva – etichetta bianca - sosta circa trenta mesi in botte grande,
cui segue un affinamento di un anno in vetro prima di salire sullo
scaffale.
Il
manto é rubino tenue, con riflessi granati. Il naso é subito marcato da forte
speziatura – cannella e noce moscata - per poi lasciare posto a sentori di fiori
secchi e di rosa, di fruttini di bosco, una virgola di menta, un accenno di
cacao.
Entra
in bocca delicatamente – una carezza – ed emerge un sorso agile ma strutturato. Bella
e sincera la rispondenza con il profilo olfattivo. Il palato, equilibrato ed armonico, presenta un fondo speziato dal quale si staccano note balsamiche
e mentolate. Nel finale si distingue la roccia e la radice di liquirizia. Acidità
di gran vigore con tannini dinamici e vibranti che ampliano il piacere di un
sorso dotato di buon allungo e di trascinante bevibilità. Risulta leggermente carente sotto l'aspetto strutturale.
Un
nebbiolo diverso da quelli langhetti – più freddo e roccioso – coi quali, tuttavia,
se la gioca alla pari, senza timori reverenziali e, pur nella sua diversità, non di rado
gliele suona.
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