L’appuntamento
annuale con Vini di Vignaioli, costituisce occasione, la sera, per frequentare
alcuni ristò del cuore e, perchè no, di andare alla ricerca di nuove tavole,
essendo questa una zona a forte concentrazione. Eccoci a Felino, giusto
all’entrata, arrivando da Parma.
Si
inizia con il benvenuto della casa fatto da una buona frittata tiepida di
cipolle, sulla quale si appoggia un freddo datterino (che c’azzecca?).
Proseguo
con una sfogliatina di pasta cotta e taleggio adagiata su fonduta.
Ora,
essendo la spalla cotta tipicissima e giustamente esaltata da queste parti,
presumo che il piatto sia stato pensato e costruito proprio per questo scopo. Orbene,
una sfoglia, non molto soffice - posata su una improbabile fonduta - contenente
un quadratino di spalla cotta, "amareggiato" da radicchio trevigiano. Segnalo
al cameriere, che incassa senza spiegazioni nè giustifiche.
Come secondo, pecora
cornigliese in umido con patate al forno.
Un piatto ben riuscito ed equilibrato con carne morbida e gustosa. 1 a 1.
Convincente questo ottimo Grignolino di Trinchero. Ampio, fine con
enorme bevibilità e digeribilità.
Vediamo
come siamo messi con i dolci.
Decido per uno sformatino di cioccolato dal cuore tenero, la cui cremosità si è
persa, causa una cottura prolungata. Anche questo aspetto fatto notare al
cameriere che sopporta cortesemente.
Un
piatto su due. Può succedere, ma anche no. Mi dirigo alla cassa per il
pagamento, e mi trovo davanti lo chef, anche patron presumo, che, senza batter
ciglio, redige freddamente la ricevuta, prendendosi ben guardia dal pronunciare il rituale, e un po’ consunto: “Tutto bene?”. Forse già sapeva. Forse.
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