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parti di Sangiovese e 5 di Canaiolo per questo Chianti Classico che si annuncia
rubino vivace e brillante.
Lo
spettro olfattivo è piuttosto ampio, con una bella e tipica espressione
fruttata che va dai piccoli frutti di bosco – mirtillo e fragolina - alla
ciliegia, all’arancia rossa, cui seguono rinfrescanti toni floreali e balsamici, percorsi da sottile speziatura.
In
bocca è fresco, gradevole ed equilibrato, ma un po’…tanto ermetico. Ho faticato
a ritrovare, anche al palato, tutto ciò che, di bello, il bagaglio olfattivo mi
aveva regalato. Tuttavia, conscio della qualità dei prodotti di quest’azienda e
complice la mia pazienza (quasi) infinita, ho pensato fosse meglio lasciarlo
tranquillo, ritapparlo e ritentare a distanza di 24 ore.
Mi
è andata bene, giacchè ho incontrato, anche in bocca, quella pulizia aromatica che,
solitamente, lo contraddistingue.
Così ho ritrovato freschezza e coerenza, spiccata
acidità, ampia e profonda materia, tannini già inseriti. E’ mancato un poco
l’allungo, ancorchè, tutto sommato il piacere, pur differito di un giorno, ci
sia stato.
Nel chiedermi se hai mangiato l'arrosto freddo o se hai stappato qualcos'altro, ti saluto in musica, "Fior di giaggiolo..."
RispondiEliminaM 50&50
Ciao caro domani leggerai cosa ho stappato
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