Una appellation,
non tra le più conosciute, nella zona dell’Hérault (Languedoc) e un domaine giovanissimo, fondato nel 2002
da due vigneron, Patricia e Luc
Bettoni, con certificazione biologica da alcuni anni.
Una produzione di circa cinquemila
bottiglie, per questo blend di vecchie viti di oltre 30 anni di Syrah (70%) e
saldo di Grenache Noir - viti di oltre 55 anni - da suoli argillo-calcarei, 18
mesi barrique usate, poi un anno di acciaio.
Naso che sprigiona freschezza, tanto pepe e
coinvolgenti note di frutta rossa, anche sotto spirito – ribes nero e mirtillo,
prugna e ciliegia – con sfumature floreali e minerali.
Al palato entra caldo e rotondo – me l’aspettavo
più dritto – e sebbene dimostri sostanziale continuità con lo sviluppo
olfattivo, affiora un timbro alcolico (14%) leggermente fuori scala, il quale restringe
la scorrevolezza dei sorsi, pur avvertendo e riconoscendo l’indiscussa opulenza
della materia.
Di onesta persistenza, termina con marcati
spunti di pepe, toni fumé e cioccolato.
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