A Damery, Vallata della Marna, c’è monsieur Fabrice Gass, ex bottaio della
più famosa maison di Aÿ. Un ettaro di vigna, otto parcelle, le tre varietà
classiche, per una (micro) produzione che supera, di poco, le cinquemila
bottiglie.
Oltre 5 anni fa, su consiglio di un suo
amico champenois, dopo un’odissea
interminabile per contattarlo, ebbi finalmente la possibilità di conoscerlo e trascorrere
con lui un’intera mattinata. Appuntamento alle nove, Rue Poincaré 17, un nome e
cognome su un anonimo e minuscolo campanello, lui in cortile, intento a riparare
una vecchissima barrique (forse dismessa da Bollinger?).
All’epoca i suoi champagne – due cuvée d’assemblage non millesimate, mentre
il primo vintage 2007 (Sensum Vertigo) riposava sui lieviti – non erano ancora conosciuti
in Italia. Poi qualcuno, anzi più d’uno, se ne accorse, e ora, a fedele applicazione
dell’abituale costume italico/italiota, sono in parecchi ad accampare diritti
circa la paternità della scoperta - tramite post, articoli, selfie e interviste peana - e, per
conseguenza, a zompare sul carro e a stracciarsi le vesti per i suoi champagne.
Champagne che sono buonissimi, peraltro.
Più facile berli, che descriverli.
La Cuvée
Spéciale costituisce l’ingresso di Gass nell’Effervescenza Nobile.
Nell’assemblaggio prevale il Pinot Nero – poco sotto la metà – con un 30-35% di
Chardonnay e il Meunier a saldare. Niente malò,
barrique esauste, almeno 3 anni sur
lattes e bassi dosaggi.
Ambiente oxyd,
per una bollicina molto fine, e di precisa chiarezza olfattiva.
Parte dritto, speziato
e burroso, per volgere su agrumi confit
e tocchi floreali e concludere su una incisiva trama salmastro-minerale.
Bocca agile, ampia e simmetrica, orpelli zero
e via andare. Materia grassa, cui fa da contraltare una scattante verve acida, per sorsi sapidi, di forte
richiamo marino, con scie di nocciola tostata e spezie, su crescente
persistenza.
Raccontarne solo adesso, giunto alla fine
del mio stock, molto, ma molto massiccio, fatto all’epoca, mi ha permesso di cogliere
tanto la rilevante e puntuale regolarità qualitativa, quanto apprezzarne la
dinamica evoluzione.
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