100% Melon de Bourgogne, da questa azienda
della Loira, in regime di agricoltura biologica dal 1975 e biodinamica dal 1998.
Parte con un naso fortemente fumée e iodato, al cui interno trovo note
agrumate – pompelmo e limone verde – ben amalgamate a cenni di fiori bianchi –
biancospino soprattutto – che poggiano su un tappeto lievemente minerale e sapido.
All’assaggio, freschezza ed equilibrio, con gli
aspetti affumicati e iodati che si sono irrobustiti, pur mantenendo, denso e piacevole,
il coté fruttato.
Col passare dei sorsi,
guadagna in spessore anche l’aspetto minerale, che dal sapido ha sterzato verso
il salato.
Sorso molto teso e opulento, la cui ampiezza progredisce,
al crescere dell’ ossigenazione. Davvero persistente, con un palato che insiste
su note salmastre e di pompelmo, con chiusura gradevolmente amarognola.
Avec
coquillages, assuré.
Ma se il vino sa di limone e pompelmo e i frutti di mare sono sapidi e hanno sentori iodati…ci si chiede, ma la frutta che sapore ha…mi secca disturbarti, stasera provo una noce…di burro
RispondiEliminaA questi arguti quesiti, in tutta onestà, non ti so rispondere. Proverò anche io col burro, chissà che non stimoli le meningi ...
EliminaChiedo, tu non lo sai, il gran nicchione nicchia, mi vedo costretto a chiedere agli esperti del sol levante, almeno sulla frutta secca, in particolare le mandorle, dovrebbero sapermi dire qualcosa...errata...loro non rispondono ai commenti arguti o meno
RispondiEliminaCi toccherà aspettare il gran nicchione...
EliminaUn giorno vi dirò dei vini che sanno di prugne cotte, quelli che fanno ca@are
RispondiEliminaQuelli solo per veri duri... di intestino.
RispondiEliminaPerchè questa deriva gastrointestinale...ho forse detto qualcosa che vi ha stimolato...
RispondiEliminaBeh, è GdF che ha imboccato la "tangenziale" frutta cotta, ergo, quando parte il Maestro, io lo seguo, badando a non andare off topic.
EliminaPrima il venerdì del dj, poi il sabato gdf, con i vini francesi del guardiano del faro che fanno cagare, che potrebbe essere una buona traccia per un altro libro, però da vendere in farmacia, o in enoteca; per noi è uguale
RispondiEliminaMon ami, ma per scrivere un libro del genere, devi prima testare e tastare quei vini con quella (a volte salutare) caratteristica. Non credo avresti il coraggio di mortificare, a tal punto, il tuo palato, allenato a liquidi (e solidi) così sopraffini.
EliminaTuttavia, il connubio farmacia-enoteca, al momento inesplorato, potrebbe rivelarsi un curioso canale double-face e, chissà, forse anche di belle soddisfazioni.
Caro DJ, questi lampeggi OT sono sempre nel rispetto del pezzo, se Domenica suoni, un’indicazione, fai come me che dovendo andare a pranzo sulla luna, il Sabato del Guardiano, per evitare spiacevoli contrattempi, me lo leggo Lunedì ;-)
RispondiEliminaIl lampeggio OT, molte volte è il sale del post, dei miei in particolare, e ben venga. Domenica, bien sur, suono deep morbida, ma troverò il tempo di leggermi la tua, mi auguro, domenica del villaggio. Tu, nel frattempo, a pranzo sulla luna, fai occhio nel scegliere il liquido, dopo che il Maestro ha sdoganato, la dicotomia farmacia-enoteca ;-)
EliminaUfffa ...
Elimina....Oltraggiare il mito dei grandi vini francesi domandandosi se esistono vini lassativi? Hai voglia, te li godersti, e alcuni più di altri, e non solo quelli che provocano l'effetto metaforico, ma anche quelli che più fanno cagare fisicamente, o fisiologicamente, non importa; l'importante, come in ogni atto, é arrivare alla conclusione. Meccanismo idraulico in testa.
No che non era assolutamente intenzione di oltraggiare il mito dei grandi vini francesi (lo testimonia l'occhiolino finale ). Si, certo che me li goderei. Eccome.
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