Salgo
progressivamente di numero, dopo aver raccontato qui della 734.
Come sempre etichetta e retro “trasparenti” quanto a notizie su bottiglie
prodotte, composizione annate e percentuale della cuvée, sboccatura e dosaggio.
Questa volta il millesimo maggiormente rappresentato – 72 per cento - é quello della
vendemmia 2007, con i vini delle annate 2006 e 2005 a completamento. Questo assemblaggio é espressione di
47 parti di Chardonnay, 33 di Pinot Noir e 20 di Pinot Meunier; la sboccatura risale
al primo trimestre del 2011 – preferisco concedere vetro alle
bolle – con il dosage a tre
grammiemmezzo.
La
veste é oro brillante con perlage davvero
fine e continuo. Al naso giungono pochi segnali, anche dopo aver accordato
tempo per destarsi. Qualche delicatissimo aroma agrumato – pompelmo e cedro – e
vaghi e indefiniti rimandi ai fiori bianchi. Attendo ancora e succede poco, mentre
persevera e resiste in questa ritrosia a concedersi.
L’impatto
in bocca non sposta, in buona sostanza, quanto appreso a livello olfattivo. Il
sorso é magro, tuttavia fresco e almeno ad acidità si difende abbastanza bene,
ancorché Jacquesson ci abbia abituato a vere e proprie rasoiate. Anche sul
versante minerale siamo poveri e taccagni. Quanto a persistenza non me ne sono
accorto, purtroppo, anche se la beva si è rivelata scorrevole e soprattutto
continua, alla ricerca di conferme alle alte aspettative.
Era
la mia prima volta con la 735 e confesso che le attese erano di altro ordine e
grado. Una bevuta anonima e priva di personalità, di quella personalità che tutti riconosciamo ai prodotti dei fratelli Chiquet.
Nondimeno, non escludo si sia trattato di una boccia avversa e/o
sottoperformante. Ergo, giacché una rondine non fa primavera, saranno concessi
– molto volentieri - diritto di replica e privilegio di riscatto.
A bientôt, les amis.
Peccato, perché secondo alcuni è addirittura considerato il miglior Q/P sotto i 50 euro. Normalmente si distingue per la vivacissima acidità, forse troppa a volte.
RispondiEliminaAnche a me piace di più Chiquet come stile, in dettaglio l'originale Blanc d'Ay
Peccato davvero, Guardiano. Intanto perché sono una bella manciata di eurini e poi perché a me lo stile Jacquesson piace parecchio e qui non l’ho ritrovato. Anche se ti confesso che qualche indizio l’avevo già avuto nel corso di alcune degustazioni della 735; l’ultima avvenuta alcuni mesi fa a Parigi nell’ex palazzo della Borsa (organizzata benissimo da una nota guida e rivista del settore). Forse perché mantengo così bei ricordi sia della 733 che della 734, le quali in quanto a struttura, acidità e complessità sono di tutt’altra stoffa.
Elimina