Questa
è un’azienda il cui anno di fondazione risale al 1823 e per la quale la parola
qualità é stata, da subito, uno dei tratti distintivi e costituisce tuttora
principio irrinunciabile, già dai prodotti cosiddetti entry level. Adesso Lageder é alla quinta generazione di vignaioli
e la coltivazione delle vigne avviene prevalentemente con metodi biologico-dinamici.
Due
sono le linee produttive: la prima, Alois Lageder, dove le uve utilizzate sono
sia di proprietà che conferite da viticoltori selezionati; la seconda, Tenutæ
Lageder, dove viceversa i vigneti sono di
esclusiva proprietà della famiglia.
Per
questo Pinot Bianco le uve provengono da vigneti situati a Salorno, Magrè, Pochi
e Cortaccia, i cui suoli sono ghiaiosi, sabbiosi e in parte calcarei.
Nel
bicchiere osservo un bel giallo brillante con riflessi verdi. Al naso colpisce
per freschezza. Si colgono fiori bianchi e marcati sentori di pesca, mela,
frutti tropicali. Si percepisce, netta, una bella mineralità.
L’ingresso
in bocca é altrettanto fresco, equilibrato ed armonico. L’aspetto gustativo
riprende, confermandola, la trama nasale. Gli aromi di frutta tropicale, pesca,
mela e pera si ripropongono in modo definito e coerente. Una vivace spina acida
accompagna e invoglia questo sorso, percorso da mineralità, che chiude con
buona persistenza su note sapide.
Un
bianco da aperitivo, che tuttavia regge bene piatti di pesce e di carni bianche.
Un vino che é retto, altrettanto bene, anche dal nostro portafoglio – intorno
ai sette/nove euri.
Nessun commento:
Posta un commento