Nel
2010 Francis ha lasciato i suoi fratelli e, con la figlia Delphine, ha preso la
propria strada. Alcune vigne sono già certificate bio, le altre sono in
conversione.
Questa
cuvée proviene da un villaggio della Montagna di Reims - Mailly-Champagne classificato
Grand Cru - e viene declinata anche
nella versione brut nature. In
controetichetta, Francis riporta - distinguendosi dalla stragrande maggioranza
dei suoi colleghi - tutte le informazioni relative al contenuto, persino per
quanto attiene alla composizione dei suoli.
Questo
é un assemblaggio dove il Pinot Noir é rappresentato al novanta percento, con
un saldo di Chardonnay. La vendemmia del 2008 vi partecipa nella misura del
settanta per cento, con le due immediatamente precedenti a chiudere. Viene
vinificato in vecchie barriques con
fermentazione spontanea e lieviti indigeni. Il dosaggio si aggira intorno ai 5
grammi/litro ed è stato sboccato il 21 ottobre 2011.
Verso
nel calice e trovo un luminoso giallo intenso con sfumature dorate. La
carbonica é elegante, fine e costante.
Al
naso, le percentuali di assemblaggio paiono capovolte; infatti, inizialmente, é
lo Chardonnay che emerge in tutta la sua leggiadria. Alle fragranze di
pasticceria si sommano quelle di biancospino e ginestra, pera e pesca. E’ molto
agrumato, con palesi note di miele. Solamente più tardi si erge il Pinot Noir
con i fruttini rossi, la mela rossa, lo zafferano e le spezie.
In
bocca eccelle per freschezza, equilibrio e coerenza. La spalla dell’uva a bacca
nera é tersa e non sovrastante, con la polpa ben integrata nel sorso che
approfitta e beneficia di una acidità calibrata e mai fuori scala. Pleonastico
sottolineare l’estrema compulsione della beva, dritta e persistente. La
chiusura si completa di una mineralità salina e gessosa e di una incantevole
nota di mandorla.
Bravò, Francis.
Un
solo, piccolo, suggerimento: concedete almeno una anno dalla sboccatura agli
champagnes di Francis - due meglio ancora - nonché una generosa ossigenazione prima di berli, non ve ne pentirete.
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