I vini del signor Dominique, letti più volte
su queste pagine, anche nella versione millesimata, hanno il loro perché e
dimostrano la bontà del lavoro di questa piccola maison di rm, la cui produzione annua consiste di circa 15 mila bottiglie.
Ogniqualvolta mi reco ad Avize, presso la
casetta di Dominique, egli mi parla, con insistentenza di “espressione del terroir”, che devono avere i suoi
champagne.
Un suo chiodo fisso, che è diventato il tratto distintivo delle sue
bollicine.
Questa boccia, uscita dalla sua cantina sei
anni fa, è evoluta bene, ancorchè la maturità sia lampante all’occhio, al naso
e pure al palato. Matura sì, ma ozia ancora, di bella, in territorio milf, assai lontana, da storture granny.
Mineralità gessosa e marina, intarsi di
agrumi canditi, sensazioni fungine e di muschio, sono le principali peculiarità
che caratterizzano tanto l’aspetto olfattivo, quanto l’assaggio. Se te la devo
dire tutta, e io la dico sempre tutta, mi aspettavo una bollicina un filo meno
rustica, meno ruvida. Ma il terroir
c’è eccome.
Sorsi affilati, freschezza
ancora apprezzabile, con l’atout
sempre in mano a iodio e gesso.
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