E’ la cuvée
de prestige di Haderburg e, invocate le sacrosante proporzioni, qui di
prestigio ce n’è.
E’ un pure
Chardonnay, solo uve bio, di proprietà, coltivate nell’omonimo maso, niente malò, oltre otto anni sui lieviti, avvalorati
dalla sboccatura del settembre 2011.
E’ oro brillante, con sottile e persistente
effervescenza.
Un freschissimo scrigno, di elegante bouquet e ricchezza di sfaccettature, al
cui interno racchiude rocciosità minerale, pane tostato e crema pasticcera, una
croccante mela verde e tanta frutta tropicale, fiori gialli di montagna e nuances di frutta candita.
La bocca, dinamica e fedele continuazione
delle impressioni olfattive, si distingue per una forte valenza fruttata –
banana, mela e cedro – e minerale, con intarsi di mandorla e fichi secchi. Il
sorso, intenso e di grip verticale,
mai arrendevole, si arricchisce, strada facendo (e, ahimè, finendo) in complessità, terminando
con una fresca scia sapida e speziata, ma sacrificando qualcosa quanto a
persistenza.
Per me, uno dei migliori metodo classico
italici; dell’Alto Adige, sicuramente il migliore. Great job, Alois.
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