E’ il nuovo nome di quello che fino a poco
tempo fa era il Brut Réserve GC, con
le due cifre finali a indicare l’annata base, nel mio caso la 2011.
In sintesi, la carta d’identità di questa boccia: 66 Pinot Nero, 34 Chardonnay, solamente il 15% di vini di riserva, presa
di spuma luglio 2012, oltre 3 anni sur
lattes, con sboccatura ottobre 2015, zero solfiti aggiunti, dosaggio 2,4
gr./lt.
La consapevolezza stilistica di Benoît si concretizza
in vini di limpida e definita identità, nonchè dotati di eleganza ed equilibrio.
A tali peculiarità, non si sottrae questa cuvée,
che parte con un naso florido, dapprima erbaceo – fieno e fiori di campo – e qualche tocco ossidativo. In seguito, si declina mediante espressioni agrumate
– cedro e arancia – frutta secca, miele e peperone, mentre cresce vieppiù, intensificandosi, il profilo gessoso.
Bocca assai ampia, compatta e carnosa, più
agrumata che vegetale, dalla spiccata, ma bilanciata, acidità e di imponente
impatto minerale. Sorsi di solida progressione, dalla verticalità mai emaciata,
nè fine a se stessa. Lunghezza e persistenza, ricche sensazioni balsamiche, con
contrappunti finali di craie e caffè,
zafferano e zenzero piccantino.
Coup de cœur.
Oggi, 21 ottobre
2016, è #ChampagneDayGlobal, ergo,
non fare il webete.
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