martedì 18 ottobre 2016

Antonio Perrino Testalonga Rossese di Dolceacqua 2005




Elegante rosso scarico che si dichiara subito al naso, senza tante perifrasi.
Una passeggiata in Arcagna a respirare ginepro e resina, macchia med, humus e fogliame secco. E poi visciola e ribes, fiori, erbe, con il plus di una freschissima speziatura, racchiusa in una carezza balsamica.

All’assaggio, la continuazione, davvero bella, di quanto espresso al naso, con bocca puntualmente acida e in dinamica espansione, tra piacevoli pungenze speziate – cannella in doppia cifra – e frutta rossa, cuoio e liquirizia.
Convincente l’allungo gustativo e di decisa persistenza, con incisivi richiami di sapida mineralità salmastra, misti a eucalipto e tabacco.

Un’ altra bottiglia di vino “normale”, termine caro a Nino, con cui definisce i suoi vini.

Ennesima conferma, qualora qualcuno nutrisse ancora qualche perplessità, circa le potenzialità di invecchiamento del Rossese. Quantomeno il “Testalonga”.


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