Ha sostituito, da qualche tempo, la cuvée prestige, ma solo nel nome.
Infatti, inalterate sono le percentuali dell’assemblaggio: metà Chardonnay,
l’altra metà divisa equamente tra Pinot Noir e Pinot Meunier.
Legno e acciaio, presa di spuma nel 2011,
oltre 4 anni sur lattes, niente malò,
sboccatura giugno 2015.
Naso di piacevole freschezza, tuttavia solo
discreto, quanto ad intensità di aromi: limone, burro, qualche umore floreale e
una ossatura minerale che sembra promettere bene, in virtù della bacca bianca proveniente
direttamente da Avize.
In bocca le promesse minerali trovano diffusa
conferma – è tanta la gessosità - e soccorrono un sorso, il quale non brilla che
per poche altre peculiarità, anzi, si perde anche un filo in allungo. Resta
l’impianto minerale, il quale, sostanzialmente da solo, non riesce e dare tutto
quel respiro che mi attendevo, che auspicavo.
Ritornerò su Anthracite, ancorchè, provato a più riprese, durante diverse degustazioni, mi abbia lasciato più di un punto di domanda.
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