La Vitovska di Paolo e Valter Vodopivec mi
ha sempre entusiasmato, pur trattandosi solamente di assaggi, fatti nel corso di svariate degustazioni.
L’ho anche scritto, nero su bianco, di
ritenerla la migliore in circolazione.
Era ora di mettere una boccia sul tavolo,
non più semplici micro sorsi, e ragionare a boccia ferma.
E sono (stati) ragionamenti coi fiocchi.
Da subito, naso finemente cesellato,
dinamico e di gran pulizia.
Incipit fresco, che sa di ginestra, poi sotto
con le sensazioni fruttate – pesca bianca, albicocca e pera – cui fanno seguito
toni di argilla e una delicata mineralità che, col tempo, arruola massicce dosi pietrose.
In bocca è altrettanto elegante, un’elegante
verticalità, di precisa timbrica acido-tannica. La frutta si fonde meravigliosamente
alla propensione minerale, che qui, si addentra in territori salmastro-iodati, regalando
sorsi complessi e di piacere immenso.
Di notevole progressione gustativa e marcata
persistenza, finisce salino, riprendendo, in retrolfazione, toni salmastri e di albicocca e mandorla.
Ribadisco, e sottolineo, per me, la migliore
Vitovska in circolazione.
In assoluto.
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