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venerdì 1 giugno 2018

Marguet Champagne Shaman 13 Rosé Grand Cru s.a.




Un superlativo rosé d’assemblage – con tanto di certificazioni Ecocert e Demeter - da vecchie vigne nei villaggi Grand Cru di Bouzy e Ambonnay (Montagne de Reims).
Annata base 2013, 71 parti di Chardonnay e 29 di Pinot Nero, dégorgement ottobre 2016 e dosaggio zero.

Elegante buccia di cipolla, il cui perlage, a dispetto dei 24 mesi passati sui lieviti, è davvero fine e pieno di fascino.

Naso fresco e seducente, che si accorda su un elaborato ventaglio di fruttini rossi – fragolina e lampone, litchi e cassis – poi aromi di panificazione, arancia e melograno, un fine tocco floreale – rosa e geranio – con note minerali e affumicate, in filigrana, a perfezionare questo pregevole intreccio olfattivo.

Bocca incantevole e coerente, dal corredo aromatico rigoglioso e intenso, che svela complessità non così scontata in questa tipologia. Sorsi in crescendo, croccanti e impennati, di persistente avvolgenza, con splendida chiusura su profondità iodato-speziate e nuances di rabarbaro.


venerdì 1 settembre 2017

Pol Roger Champagne Rosé Brut 2006




Il rosè millesimato della Maison di Epernay è frutto di una accurata selezione delle uve, sia Premier, che Grand Cru, della Costa dei Bianchi e della Montagna di Reims, nella misura di 35 parti di Chardonnay e 65 di Pinot Noir, mentre il 15% di Pinot Noir “fermo”, aggiunto prima del tiraggio, proviene dai villaggi di Ambonnay, Bouzy e Cumieres.
La mia boccia ha un paio di anni di sboccatura, dopo ben otto trascorsi sur lattes.

E’ rosa d’antan e sgrana un perlage davvero fine e pervicace.
Freschissimo ed esuberante, ancora vinoso, ma già equipaggiato degli stilemi della casa. Ostenta ricchezza olfattiva: florealità, con violetta e rosa, un alto tasso agrumato e di frutta rossa – ribes e melograno, lampone e mela – disposti delicatamente su una precisa tessitura minerale e speziata.




Anche al palato comunica tutto il carattere della casa. Il frutto è carnoso e, in questi casi, si riassume, discettando di “masticabilità”. C’è piena conformità al corredo olfattivo, con l’ossatura minerale che cresce tanto in ampiezza, quanto in intensità.
Sorsi materici e acidità in primo piano, due fondamentali attributi, i quali fanno passare inosservato il decagrammo di dosaggio, rendendolo ininfluente.
Solida progressione gustativa, dal lungo finale fruttato – mandarino e fragola - e forti richiami di macis, curcuma e pepe nero.

L’impronta inconfondibile di PR, in abito rosè.


martedì 22 agosto 2017

Domaine Du Bagnol Cassis Rosé 2016




Oltre confine, presso gli amici francesi, ci sono rosé di tutte le fogge, per tutte le tasche e per tutti i gusti, sempre con occhio e palato attenzionati al grado alcolico, il quale resta solitamente basso (12-12.5), quando non bassissimo, superando di rado i 13.

I francesi lo bevono, a prescindere dalle stagioni, ancorchè li si noti maggiormente d’estate, con il carrello ingolfato, all’uscita dalle grandes surfaces. Qui, va detto, non sempre si riesce a fare qualità, tuttavia il rapporto prix/plaisir quasi mai manca, con il piacere che talvolta supera di gran lunga il prezzo.

E’ il caso di questo Cassis rosé, intensamente fresco, espressivo e generoso di profumi. Naso all’insegna dei piccoli frutti di bosco – fragolina, ribes e lampone – pompelmo rosa e pesca bianca, con graziosi ricami di violetta e rosa e un leggero contrappunto minerale.

Bocca fresca, coerente e toute en finesse. Sempre la frutta in primo piano, con il plus di un coté agrumato. Sorsi secchi, allungati da bella tensione, per un finale persistente, con garbati risvolti di mare e sale.

Puntuale e impeccabile, ti conquisterà con la bouillabaisse.