Toh,
chi si rivede. Questa volta sotto una forma e un contenuto un po’ diversi. Forma ben più sottile di quel Mister T friulano di Fulvio; circa il contenuto,
ve lo confido subito.
Questo
è un assemblato di tre vitigni: Malvasia, Friulano (Tocai) e Ribolla Gialla che
macerano per circa un mese ed il millesimo è l’ultimo in commercio.
Il
colore è quello dell’oro, brillante, con avanzata propensione all’ambra. Il mio
olfatto è colpito, sulle prime, da una forte componente idrocarburica, che si
mescola, e si alterna, con la polvere da sparo. Successivamente, arriva la frutta
matura - nettarina, albicocca e arancia – anche tropicale - ananas e mango. Del
miele, una piacevole nota di mandorla e un cenno di speziatura, completano
questo quadretto fortemente cangiante.
Al
palato entra secco, fresco e slanciato da buona acidità. L’aspetto gustativo è
la traduzione, assai schietta, di ciò che ho scoperto con l’olfazione. La frutta matura
si contende il primato con l’aspetto sapido-minerale del sorso, all’interno di
un giusto bilanciamento tra acidità e morbidezze, cui si affianca il tocco
idrocarburico che imprime verticalità.
Lo
“ammonisco” per una persistenza non lunghissima, ma di ciò mi accollo una fetta
di responsabilità in quanto, proprio in virtù di una beva fluida, non gli ho
concesso, forse, il tempo necessario affinché potesse esprimere tutto il suo
potenziale, anche sotto questo profilo; profilo che verificherò nei successivi
stappi, disponendo, opportunamente, di congrua scorta in cantina. Una boccia che vi consiglio - anche se non amate troppo la tipologia macerata - e che vi farà conoscere la passione, il carattere e la sincerità dell’eno-mondo Bressan che, come sostiene Fulvio, si avvera e si concretizza per il 99% in vigna.
Grazie della dritta. E il loro Pignoletto ti è piaciuto?
RispondiEliminaCiao Mario, ho giusto assaggiato due anni fa ad Agazzano (Sorgente del vino) il Pignol 1999. Lo ricordo come uno dei migliori assaggi di quella manifestazione. Tuttavia non mi sento di spendere parole in più, in quanto per parlare di un vino, imho, non bastano due sorsi, ma almeno una boccia bevuta e gustata con calma, magari abbinata a qualche piatto.
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