Loira,
patria indiscussa del Sauvignon Blanc.
Si
scrive La Moussière,
ma (si) declina Alphonse Mellot e, quando in etichetta, leggi vignerons di padre in figlio depuis 1513 – sono alla ventesima
generazione - provi ad immaginare tutto il sapere contenuto in questi flaconi. Lo immagini,
prima, lo tocchi con “mano”, poi.
Trenta
ettari, pieno sud, su suolo kimmeridgiano, mi portano nel calice un oro
luminoso, con bagliori verdi. Al
naso è fine, ricco, ma non eccessivo, non esagerato. E’ fruttato, floreale e
vegetale, con aromi che vanno dall’agrume alla frutta tropicale, dai fiori
bianchi al rosmarino, dalla salvia al timo, un cenno di mentuccia e un
tratteggio minerale molto deciso.
Stesso
discorso per lo spettro gustativo, retto e governato da pulizia e precisione, senza urlare
e zero smargiassate. La bocca è molto asciutta e si concentra, inizialmente, su sapori fruttati e vegetali, mentre rimane
segnata, nella parte finale, da profonda mineralità, intarsiata da ampie venature
saline. Sorso agilissimo, lungo e persistente, per un bicchiere
di rilevante armonia e compostezza.
Grazie
al mio amico V., che me ne ha fatto pregiato dono.
Nessun commento:
Posta un commento