Il Marchese Raymond De Villeneuve é un
signore a 360 gradi e me lo dimostrò lo scorso anno, quando gli feci visita, sbagliando
clamorosamente il giorno – anticipai di uno, senza rendermene conto – ma, dopo
avermelo fatto notare, incassò con nonchalance
e iniziammo la conversazione-visita-degustazione.
Eh bravo minkione,
che figura di me...lma, così non ho potuto dirgli chi ero (Il Duca uno scalino
sopra il Marchese!).
E’ lui l’artefice del rilancio di questa
proprietà di 28 ettari, vignaiolo Triple “A”, biodinamico, perfettamente a conoscenza
della scuola steineriana, ma senza paranoie e isterismi. Egli sostiene che
“…in vigna bisogna porgere l’orecchio, ascoltare e comprendere, senza coercizioni
alle piante”.
Non ti tragga in errore il nome del domaine, qui non si produce formaggio. Siamo
a pochi km. da Cassis, ai piedi del massiccio della Sainte Baume, e questo rosé,
prodotto in circa 100 mila esemplari, costituisce ben oltre la metà della produzione.
E’ un rosé di assemblaggio, dove concorrono, principalmente,
Carignan, Cinsault, Grenache e Syrah, ma anche piccole percentuali di
Clairette, Mourvedre e Rolle (Vermentino).
Di rosa tenue, luminoso, con riflessi
salmone. Il naso, davvero fresco, sfoggia delicati e graditi accenti di
fruttini rossi – ribes e lampone – che si sommano a fragola, pesca e agrumi.
Assai fine l'impronta floreale – rosa soprattutto – mentre è più insistita l’espressione
minerale e marina.
L’assaggio è la bella copia del ricamo
olfattivo. Freschissimo, succoso e gourmand,
con la grazia e l’amabilità della frutta, sempre in primissimo piano – lampone
e fragolina a nastro – e i toni della mineralità iodata molto palpabili, in un
sorso di pregevole equilibrio.
Bella materia, retta da buona acidità, che
determina un finale sapido e rifrescante, di bell’allungo e dalla beva dangereuse.
"ma, dopo avermelo fatto notare, incassò con nonchalance" si è fatto pagare prima scambiandoti per nobile decaduto...
RispondiEliminaInfatti...;)
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