Il cognome lo hai letto, il nome pure. Nelle
enoguide, sul web, nel mondo intero, premi immancabili ai Barolo (di Mauro) - Cà
d’ Morissio, Monprivato, Villero, Perno - mentre della Fresia è più difficile
trovare traccia.
Ergo, ci metto la faccia e ti racconto la mia bottiglia.
Toetto è il vigneto piantato a Freisa, non
lontano dal Monprivato, in quel di Castiglione Falletto.
Di territoriale tanta struttura – ovvio –
contrastata, tutto sommato, da una discreta acidità, la quale ha smorzato anche
il patrimonio alcolico, addomesticandolo per buona parte. Per il resto, davvero
pochino pochino, come le volte in cui scrivere poco è già tanto. Qualcosina di
frutta scura di bosco e (forse) di floreale, nulla quanto a mineralità,
speziatura e sapidità, dai tannini di ambigua espressività.
Quelli bravi mi diranno che starà sicuramente
attraversando una fase involutiva o di chiusura, e altri bla bla. Io vivo, e
bevo, hic et nunc e ho la boccia
di vino, non di cristallo. Con tanti saluti a ciò che riserverà domani.
Tanta ciccia e poca coscia significano poca corsa, cioè eleganza, cioè scioltezza. L'avessi
bevuta alla cieca, avrei smoccolato per 5 minuti.
Se penso alle Freisa di Vajra,
di Beppe Rinaldi, di Massa...
Lascio ai #tuttisoci discettare dei
Barolo e glissare/tacere sul resto.
Hai la boccia di vino e non di cristallo ma sei stato cristallino
RispondiElimina...ma ho aumentato la dimensione dei caratteri, altrimenti me lo gioco il cristallino ;-)
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