Le bottiglie col calzino, stagnolate –
chiamale come ti garba – sono le sole che consentono di accantonare, qualora ce ne fosse, qualsivoglia timore reverenziale, piuttosto che sudditanza psicologica, e restano le uniche, imho,
che riservano sorprese.
A volte belle, a volte meno.
A volte belle, a volte meno.
Non si sottrae nemmeno questa del Roi, servita alla cieca, che ha
spiazzato tutti, ancor più quando, una volta svestita, ha reso note le sue
generalità.
Il naso non è dei più puliti e, soprattutto,
per nulla territoriale, al punto che alcuno è stato capace di collocare
geograficamente la bottiglia. Quasi tutti abbiamo detto Toscana (?).
Il ritratto olfattivo è poco comunicativo e anche un
filo fuori fuoco, con alcuni tratti varietali – spezia, frutta scura e note
minerali – che saranno più leggibili solo verso la fine e, purtroppo,
aumenteranno il rammarico di cosa poteva essere.
Il palato è elegante, ma sempre guardingo, prudente,
al limite della diffidenza, nello svelare il suo potenziale e attento a non
strafare. Come se debba partire da un momento all’altro, ma il freno a mano
resta tirato.
Delicatamente emergono la marasca e l’amarena, qualche cenno ematico, note di rosa, con tocchi di cioccolato e incenso a fare da corollario. Bocca stretta e poco dinamica, con chiusura non indimenticabile quanto a persistenza, all’insegna del tabacco dolce e cacao.
Delicatamente emergono la marasca e l’amarena, qualche cenno ematico, note di rosa, con tocchi di cioccolato e incenso a fare da corollario. Bocca stretta e poco dinamica, con chiusura non indimenticabile quanto a persistenza, all’insegna del tabacco dolce e cacao.
Un discreto flacone, privo di tutta quella
pirotecnia, che d’abitudine si legge, si sente, circa i vini del Re.
Tutto
qui?
Sì, tutto
qui
Denari
buttati?
Con
queste cifre, due ottimi Champagnes millesimati.
" Quasi tutti abbiamo detto Toscana"
RispondiEliminaça va sans dire ...
...non proprio tutti, noi soliti 4 maniaci 4, con una boccia davanti, tuttavia, in fondo in fondo, la Toscana ci potrebbe anche stare ;-)
RispondiEliminaBeh, Gaja ha attività anche laggiù ... chissà ...
RispondiEliminaInfatti...
Eliminae magari (che non è solo un vino) anche lo stesso enologo ...
RispondiEliminaProprio lui, Guido Rivella (incontrato proprio in azienda a Castagneto Carducci), fratello di quel "Baldo" che in quel di Montestefano, produce Barbaresco strepitosi.
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