Il numero uno di Pantelleria.
Salvatore Murana è persona che incanta e sa
trasferire l’incantesimo nei suoi vini.
Egli racconta di “…territorio che diventa
vino ed è circoscrivibile alle persone che lo fanno”. Quando bevi i suoi vini, tocchi il nucleo di questo concetto.
Questo è, o vorrebbe essere, il senso del
post: spiegare l’uomo, e un territorio, attraverso i suoi vini, ma anche l’esatto
opposto. Il resto sono le solite note, dove ognuno individua più o meno profumi,
quanti più aromi, etc., troppe volte aria fritta.
Martingana è un lieu-dit, nella parte sud dell’isola, con vigne del 1932,
avarissime di grappoli, raccolti ad agosto e, dopo attentissima
selezione, lasciati, in appassimento su stenditoi di pietra, presenti
all’interno del vigneto, per una trentina di giorni, più volte girati
manualmente.
Successivamente, avviene una soffice
spremitura e, al mosto ottenuto, si aggiunge un piede di fermentazione (pied de cuve), preparato con uve non
appassite, per attivare proprio la fermentazione. Infine, affinamento in barriques di secondo passaggio per 24
mesi.
Naso e bocca in simbiosi. Naso
saturo di profumi, bocca fresca, compatta e integra di sapori. Aromi che
diventano emozioni, profondamente persistenti.
Secca
dolcezza -
passami l’ossimoro - mai e poi mai stucchevole, rettilineo, sapido, frutta
essiccata, fico e dattero, mandorla e nocciola, cascate di frutta gialla, anche
sciroppata, anche esotica, marmellata di agrumi e di albicocche, scorza di
arancia caramellata, miele e uvetta, il soffio dello zafferano e dello zenzero,
il respiro del mare, gli scogli vulcanici…
Sensazioni purissime, dritte al cuore.
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