Dedico questi golosissimi sorsi a coloro –
pochi, presumo - non abbiano mai avuto la possibilità, o meglio, la fortuna, di
entrare in contatto con questo Chianti Classico, che più classico non si può.
In questa boccia - blend di 95 Sangiovese e 5 Canaiolo - trovi tanta qualità,
Toscana fino al midollo e un prezzo più che praticabile (12-13 euri).
Il naso attacca freschissimo e ancora vinoso,
con la frazione fruttata - arancia e ciliegia, lampone e fragolina - che
mantiene barra dritta e occupa praterie nasali, interrotte, si fa per dire, da
classiche incursioni speziate e minerali, unite a sentori di sottobosco.
Il palinsesto non varia al palato, anche se
la distribuzione dei “pesi” cambia e, nel riconoscere maggior valenza agli
aspetti minerali e anche floreali – violetta e rosa – ricolloca le piacevoli
espressioni di frutta all’interno di un quadro più equilibrato.
Ben inserito
l’elemento acido-tannico, all’interno di un sorso il quale, non solo dimostra
pulizia di aromi, ma anche complessità e allungo.
Un bicchiere via l’altro, mi ritrovo, a bocc(i)a
secca(ta), ma timbrata, coerentemente, da tocchi di arancia rossa, tabacco e
cannella.
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