Altro, ennesimo gioiellino, proveniente
direttamente dalla cantina di Monsieur Jean Pierre, in quel di Courteron.
75 Pinot Nero e 25 Chardonnay, niente
malolattica – come spessissimo succede con i suoi vini – quasi 10 anni sui
lieviti, sous bouchon liège, più
altri sei in vetro.
Tempistica azzeccata e boccia in splendida
forma, a partire dal perlage, molto
fine e inarrestabile.
Freschissimo e complesso, con alcuni aromi
in versione già, giustamente, confit,
senza toccare, per altro, corde ossidative.
Tantissimo zucchero filato, sentori di pane
grigliato e agrumi canditi, con l'attacco arrembante della mineralità
salmastra, esplosiva, di lì a poco.
Di effervescenza sferica e carezzevole,
entra teso e vellutato, allo stesso tempo, con precisa verticalità, priva di
inutili isterismi da basso dosaggio.
Avvolgenze di gesso al cubo, mirabilmente
fuse a pepe bianco.
Sorsi di cremosa eleganza e profondità, per
una persistenza ad alto minutaggio.
Cioccolato bianco, tartufo e tanto iodio, costituiscono
l’epilogo di una boccia scattante e vivissima, la quale, piacendo, potrebbe
restare in cave, a crescere ancora.
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