Chi non conosce questa splendida realtà alzi la mano.
Questo é il second vin dell’azienda. Novanta sangiovese con spiccioli di canaiolo e colorino compongono questo blend riuscitissimo. Fermentazione alcolica e poi maló in vasche di cemento, con affinamento in botti grandi di Slavonia per due anni. Questa non è la solita boccia da 075 ma, come avrete letto, è la versione magnum da unlitremmezzo. Ergo stavolta si fa sul serio!
Questo é il second vin dell’azienda. Novanta sangiovese con spiccioli di canaiolo e colorino compongono questo blend riuscitissimo. Fermentazione alcolica e poi maló in vasche di cemento, con affinamento in botti grandi di Slavonia per due anni. Questa non è la solita boccia da 075 ma, come avrete letto, è la versione magnum da unlitremmezzo. Ergo stavolta si fa sul serio!
La veste é di un rubino brillante e splendente senza cedimenti né compromessi. Al naso é un’esplosione di frutta scura matura con ciliegia nera a fare da apripista, seguita da amarena, ribes e mora. Bottiglia che poco a poco si stiracchia dal suo non lunghissimo sonno e – respirando - si apre rilasciando ancora sentori di ginepro, macchia mediterranea, alloro con richiami al sottobosco. Trovo ancora note ematiche e terrose accompagnate a cenni di cuoio, pepe nero e macis.
Al palato é il classico sangiovese di razza, contrassegnato da grande complessità ed equilibrio. Sorso elegante, voluttuoso. La bocca é testimone preciso e cesellato del registro olfattivo. Freschezza invidiabile unita ad elegante balsamicità. Precisione stilistica che lascia aboccaperta.
La beva é golosa e cangiante sostenuta da una sobria vena acida. Tannini setosi ma al contempo agili. Ogni sorso invita al rabbocco senza soluzione di continuità. Finale di tabacco e spezie dolci. Persistenza da maratoneta. Peccato che la durata della doppia boccia sia risultata simile a quella di un … centometrista!.
Magnum in forma scoppiettante con fuochi d’artificio negli ultimi tre-quattro bicchieri dove il carattere purosangue del sangiovese di Radda in Chianti é emerso in tutta la sua avvolgente eleganza.
L’abbinamento con capriolo in umido si è rivelato im-pec-ca-ble!.
Sull’ultimo sorso chiudo per un attimo gli occhi e un unico, amletico dubbio mi assale: Toscana o Borgogna?
Merci Giulio. Chapeau Martino!
Merci Giulio. Chapeau Martino!
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