Non ci arrivi per caso. Te lo cerchi, te lo guadagni e te lo meriti! Siamo in Alta Langa e dal Castello di Grinzane la stradina si inerpica. Dopo alcuni chilometri arrivi al bivio per Albaretto Torre e qui, giusto sulla tua sinistra, quasi sulla strada incroci la trattoria.
Entri ed il tepore di un camino acceso ti accoglie. L’arredamento non è propriamente da trattoria - sia detto con il massimo rispetto per le trattorie, ça va sans dire - giacché gli ambienti sono eleganti, curati e la sobrietà é ovunque.
La cucina contempla i piatti terragni della tradizione di langa - con qualche rivisitazione - unita ad altri più moderni e di tradizione marinara. Ai fornelli conduce lo Chef Massimo Torrengo, coadiuvato in sala dalla moglie Selia.
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Mise en place |
Le opzioni per le vivande sono molteplici e vanno dal menù degustazione a 40 eurini, a quello a sorpresa, a 52, oppure scegliendo dalla ampia carta spendendo per un pasto completo tra i 40 e 50 euri, tartufo escluso.
Io e la mia signora optiamo per la carta.
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Pani e grissini maison |
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Amuse bouche: involtino di peperone con tonno |
Ci accompagna questa splendida bolla d’oltralpe di cui vi ho raccontato qui pochi giorni fa.
Si parte con il piatto più rappresentativo dello Chef.
Una fonduta di formaggio di capra ricoperta da scaglie di tartufo nero accompagnata da una mini brioche calda ripiena di carciofi. Da non perdere!
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Cappuccio e brioches |
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Gamberi di Mazara del Vallo scottati con crema di patate soffiate |
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Spiedini di capesante con carciofi spadellati |
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Ravioli del plin al burro |
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Tajarin tagliati a mano con ragout di salsiccia di Bra |
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Millefoglie di tonno e croccante di nocciole su passata di zucca |
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Pre-dessert: tiramisù |
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Nero su nero ai 4 cioccolati |
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Piccola (ma buona!) |
Sono rimasto soddisfatto di questa cucina e della mano di questo cuoco. In primis, si avverte chiaramente l’uso di materie prime di assoluta qualità. Siamo al cospetto di una cucina sussurrata, sobria e raffinata. Piatti delicati, leggeri ed equilibrati, dove la materia prima non è mortificata da uso scriteriato dei condimenti, del sale e delle salse. Piatti tutti ben riusciti senza cedere a voli pindarici. Il servizio in sala é attento e puntuale.
La carta dei vini è, innanzitutto, alla portata di tutte le tasche. Dotata di una buona ampiezza, con i produttori langaroli in posizione dominante, giustamente. Spazio anche alle altre regioni italiche ed un occhio di riguardo alle bollicine francesi. Segnalo inoltre, per alcune etichette, una bella profondità di millesimi. I ricarichi sono corretti ed in taluni casi onestissimi. Il nostro champagne in carta a trentasei eurini - poco più di un medio metodo classico tricolore - costituisce responso inequivocabile.
Se vi sono rimasti degli interrogativi date un’occhiata al loro sito che é di una trasparenza cristallina.
Infine - last but not least - per chi esagerasse a tavola, esiste possibilità concreta di metabolismo in loco, disponendo la struttura di 6 camere.
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