Io,
fan tenace del Pinot Nero, in special modo di quello che dimora dalle parti di Beaune & Co., rimasi solleticato, da un assaggio effettuato, seppur frettolosamente, a Vini di Vignaioli edizione 2013,
al banco di questa azienda. Tuttavia, siccome le mie papille erano troppo
provate e sulla loro attendibilità non potevo più azzardare, scelsi di
acquistare una bottiglia, da testare, con calma, a tavola, a papille (quasi)
integre.
Questo
Pinot Nero “emiliano” macera venti giorni in acciaio, viene travasato e posto
in una vecchia barrique dove vi
rimane fino a primavera inoltrata. Successivamente, viene imbottigliato e, grazie
agli zuccheri residui, subisce una rifermentazione spontanea.
E’
rosso rubino, leggermente scarico, un filo opaco - zero chiarifiche, zero filtrazioni - con spuma svelta. All’olfatto ci sono dolci fruttini
rossi; in particolare, una nota di ribes, molto spiccata e piacevolissima, si
stacca da tutto il resto, seguita da tenui sbuffi speziati e minerali.
In
bocca entra seccamente deciso e decisamente secco. Il palato ricalca,
fedelmente, l’espressione olfattiva, con la sua bella freschezza vinosa che si snoda
attorno alla fragolina di bosco ed al ribes. La sua struttura è esile, ma
equilibrata, con il sorso - breve e di discreta persistenza – che mi lascia la
bocca fresca, sapida, con sullo sfondo, leggere note speziate e minerali.
Beva
compulsiva e flacone polverizzato. Vin de
soif, come vorrei fosse questo blog: dissetante.
Un
altro vino glou-glou a questo
indirizzo:
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