A Saint Romain,
piccolissimo villaggio della Côte de Beaune, ha sede questo domaine
de négoce, ossia un’azienda che acquista uve da vignerons selezionati per poi procedere in proprio alla
vinificazione, all’affinamento ed alla messa in commercio; o più semplicemente etichetta vini prodotti da altri. Il duo Sarnin-Berrux
si affida solo a viticoltori certificati biologici e/o biodinamici.
Ho conosciuto i vini
di questo domaine nel mio ultimo viaggio in Borgogna, alcuni mesi fa. Qui ho incontrato
la “metà” dell’azienda, nella persona di monsieur
Jean Marie Berrux con il quale ho intrattenuto un’utile e piacevole
conversazione durata un paio d’ore, oltre ad aver assaggiato parte dei loro
prodotti – qualcosa anche da vasca -. Sottolineo parte dei loro prodotti in
quanto i loro vini vanno letteralmente a ruba. Basti questo dato:
la bottiglia di Bourgogne che ha stappato era l’ultima e mi è stata omaggiata con
la raccomandazione di terminarla durante la cena. Raccomandazione, peraltro, cui
è stata resa giustizia...sommaria.
Jean Marie é persona
umile, schiva, schietta, come i suoi vini. In particolare mi ha molto colpito
quando ha ammesso testualmente: “…in cantina intervengo il meno possibile
poiché quanto più agisco, tanto più tolgo al vino”. Ergo solamente lieviti
indigeni, niente collage, niente filtrazioni. Uso limitatissimo della
solforosa, il minimo indispensabile per preservare il vino. Serve altro? Sì.
Qui siamo lontani – mi riferisco agli sghei, ma non solo - dalla Borgogna costosissima, fighetta e
modaiola che ci raccontano a ogni piè sospinto molte enoguide.
Questo village che ho nel calice - pinot noir
centopercento - é figlio di vigne di oltre cinquant’anni. E’ rubino scarico con
riverberi luminosi. Naso floreale ed aromi di piccoli frutti rossi, speziature.
Bocca allineata e fresca, frutto croccante. Tannini levigati, giusta acidità. Chiusura balsamica con buona persistenza.
Una bevuta tutta en finesse, scevra da sovraestrazioni e
toni boisé marcati. In Francia li
chiamano vins de soif. L’abbinata col
cotechino di Nino – il mio inappuntabile ed autorevole spacciatore di salumi, nonché papà
di una cara amica - é stata très gourmande. Pochi attimi di distrazione e …la boccia é
sfumata!
Bon
glou-glou, les amis!
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