Bouzy è uno dei
17 comuni classificati Grand Cru a netta vocazione Pinot Noir ed è qui che si
trova questa piccola maison che
vanta una storia relativamente vecchia, essendo stata fondata nel 1907. L’ho
scoperta alcuni anni fa nel corso di una visita a Jean Louis Bonnaire, noto
récoltant di Cramant. Dopo aver passato in rassegna i suoi prodotti, mi fece
assaggiare la gamma di Clouet e, sornione, ammise il suo …conflitto di
interessi, essendo l'azienda di proprietà della moglie. Beh, sarà pure conflitto di
interessi, ma la qualità c’è tutta, eccome, a partire da questa cuvée che
costituisce il prodotto d’ingresso.
E’ composta da
ottanta parti di Pinot Noir – come detto provenienza Bouzy – con un saldo di Chardonnay,
da vigneti di Chouilly, altro villaggio Grand Cru. Trascorre almeno trentasei
mesi sui lieviti e l’apporto dei vini di riserva si colloca intorno al venti
percento.
Il calice
rilascia spuma in gran quantità che una volta risoltasi, cede il passo al
colore – oro luminoso – e ad un fine perlage, fitto e
continuo.
Fin dal naso si
avverte la spalla del Pinot Noir - con i suoi fruttini rossi in bella evidenza,
gli agrumi, le note di tostature, di lieviti e speziature – appena ammorbidito
dalla finezza e dalla souplesse dello
Chardonnay.
In bocca si
conferma di personalità con una corrispondenza puntuale con l’olfatto. Dal sorso, scattante e rinfrescante, emerge interessante tensione acida. Paga
qualcosa sul versante della mineralità e della persistenza.
Un buon
Champagne da aperitivo con ambizioni, abbastanza giustificate, da tutto pasto o
quasi.
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