Certificazione bio, per questo rosé di
assemblaggio - Grenache Noir, Syrah e Cinsault – proveniente da una
cooperativa, quasi centenaria, che conta oltre 110 vignerons, per oltre mille ettari di vigne.
Brillante e cristallino alla vista, con un
naso, subito preciso e determinato, che si valorizza, dapprima, in virtù di una
bella tela floreale – ginestra, fiori d’arancio e rosa canina – percorre, in
seguito, sentieri fruttati – amarena e fragola, ribes e prugna – e si completa
con un tocco di spezie orientali.
Al palato è fresco, vivo e succoso. Armonica
e veritiera corrispondenza con le evoluzioni olfattive, ottima fusione tra
aspetti fruttati e floreali, tratteggio minerale in crescendo, con giusto
contrappeso dell’acidità, costituiscono i cardini di una bevuta ponderata e
molto piacevole, di buona persistenza e di una certa complessità. Last but not least, la simbiosi tra mano e calice.
Contre
la canicule,
uno dei tanti, tantissimi, classici rosé francesi. Uno dei tanti, tantissimi buoni
rosé francesi, giusto sopra i 5 euri.
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