dj dc
di corsa, senza vocali(st)
Non passa giorno, sostanzialmente, senza che
venga pubblicata una nuova, ennesima, classifica sui vini top, provinciali,
regionali, nazionali o internazionali, redatta dai massimi e più accreditati esperti.
L’ultima, cronologicamente pubblicata, giusto
la scorsa settimana, è quella del Biwa (Best Italian Wine Awards), quest’anno
alla quarta edizione.
Super panel,
composto da otto degustatori - della cui competenza, nessuno può e deve dubitare
– che hanno degustato, alla cieca, un 300 etichette, e redatto la classifica
dei migliori 50 vini d’Italia, che trovi dappertutto in rete.
Ma come è ‘sta classifica? Com’è, com’è? Bella e sensata, soprattutto sensata.
Annate diverse, bollicine con bianchi, rossi con passiti, Amarone con Barolo, Trebbiano con Cabernet, Marsala con
Brunello.
Tutti insieme, appassionatamente, in questo minestrone prebiotico.
E con una guida, prossima alla pubblicazione che,
pochi giorni fa, ha quasi stroncato il 2° classificato (Brunate 2011 di Beppe
Rinaldi).
Magnifico.
Incorniciare il criterio di questa graduatoria, con l’aggettivo banale, mi sembra un po’ forte. Toglierei la prima consonante.
Incorniciare il criterio di questa graduatoria, con l’aggettivo banale, mi sembra un po’ forte. Toglierei la prima consonante.
Stiamo vicini, amici, giacchè la fine dell’anno sta arrivando e le classifiche fioccheranno come nespole (cit.).
Dunque, ricapitolando, senza vocali o senza consonanti...
RispondiEliminaBuona settimana Dj, ieri jazz con Isabella (anche di fatto) Tosca
Mi sa che stavolta mi sono incartato...
EliminaGioca il Jolly, stappa una "Beghina" ;-)
EliminaOttima idea, ma senza recensire, altrimenti si riparte con la storia e lì altro che incartarsi ;-)
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