La Cuvée des Moines, creata nel 1930, costituisce,
a mio avviso, il prodotto più interessante della intera gamma aziendale, con il bdb che è, sicuramente, lo champagne più
riuscito.
Questo champagne fermenta in inox e non
effettua malò, trascorre, quantomeno, 36 mesi sur lattes, con il 20% di vini di riserva, conservati con il metodo
Solera. Inoltre, all’atto della messa in bottiglia, viene addizionato di 18
gr./lt. di zucchero, (anziché gli abituali 24) e ciò consente di ottenere una
pressione inferiore alle 6 atmosfere – si ferma a 4,5 – e, per conseguenza, una
effervescenza maggiormente fine e cremosa.
Il mio flacone sconta un dégorgement dell’ottobre 2013.
Occhio dorato per abbondanti e fini
bollicine. Il naso – inequivocabilmente Chardonnay - è fresco e composito, con
intense note agrumate e vegetali, fiori bianchi (acacia), una nitida pera
Williams e sottili fragranze grigliate, mentre risulta meno evidente la
proiezione gessosa.
In bocca attacca raffinato, riaffermando, con
puntualità, gli aromi olfattivi e riservando maggior spicco alle sensazioni fruttate,
anche esotiche. Il sorso, un filo dolce e maturo, sviluppa grassa cremosità, non
sempre puntellata da spalla acida. Tanto la persistenza, quanto la lunghezza,
davvero troppo effimere e fugaci, mi hanno colto in controtempo, lasciandomi un
palato che, date le belle premesse, reclamava e meritava altro epilogo.
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