Dal classico appuntamento di Lido di Camaiore,
alcuni sorsi che, presi con beneficio di inventario, hanno destato la mia
attenzione.
Focus puntato, principalmente, sull’annata 2013,
per quanto attiene il Rosso di Montalcino, mentre per il Brunello, si tratta della
2011 e della riserva 2010.
Una 2011 che, non risultando così
omogenea e piuttosto a macchia di leopardo, è molto figlia dell’esposizione, dell'altitudine e
del savoir faire del produttore, "il manico”.
Warm-up con qualche Chianti Classico.
Agrumi e pepe, bocca agile, ma di struttura
Tabacco, cuoio, minerale, tannino vellutato
Menta, marasca, floreale, gran freschezza
Syrah in purezza, con bocca in assestamento
Naso petaloso, balsamicità, già soddisfazione nel calice
Gran ritmo, sempre una garanzia, fin dalla tenera età
Due annate assai diverse, ma stessa eleganza: pronta la '05, da attendere la '08
Frutto croccante, tannino fitto, ancora molto chiuso
Sapido, deciso, pronto alla beva
Mela rossa, humus e liquirizia, dal tannino asciugante
Due perle
Naso e bocca: freschezza e precisione
Nel Madonna delle Grazie bocca solenne, ricami e profondità
Bocca fine e di sostanza, tannino succulento
Tanta freschezza in queste Vecchie Vigne, bocca esplosiva e materica
Naso balsamico, bocca potente e gran progressione
Tensione speziata e sapida, in fieri
Seguo questa azienda da mo' e Gianni è da anni nell'Olimpo
Intensità balsamica e mineralità come pochi...
... con il capolavoro dal cru Montosoli, a proposito di terroir: bomba!
Un Rosso che pare un Brunello, un Brunello che pare una riserva...
...e la riserva, dinamicissima e magnifica, già resident nella mia cantina
Due gemme, in chiusura, da un'azienda di primissimo piano
Sempre difficile selezionare da oltre 600 etichette, consapevole più che mai che moltissime cose sfuggono e il tannino, soprattutto, già dopo pochi sorsi, morde, bastona e non perdona.
Ribadisco, come siano questi, semplici assaggi e di non essere in grado di fare l'indovino o altri magheggi, circa la proiezione nel tempo, delle bottiglie prese in considerazione, pratiche che lascio volentieri ai fenomeni da baraccone che dispongono della palla di vetro.
Concludo, sottolineando come la macchina organizzativa - Acquabuona e Una Hotel - sia ormai rodatissima, allenata alle alte prestazioni e già proiettata verso l'edizione del decennale.
Ribadisco, come siano questi, semplici assaggi e di non essere in grado di fare l'indovino o altri magheggi, circa la proiezione nel tempo, delle bottiglie prese in considerazione, pratiche che lascio volentieri ai fenomeni da baraccone che dispongono della palla di vetro.
Concludo, sottolineando come la macchina organizzativa - Acquabuona e Una Hotel - sia ormai rodatissima, allenata alle alte prestazioni e già proiettata verso l'edizione del decennale.
...a proposito di "petaloso", da te mi aspetto un fior di conio...
RispondiEliminaPietroso c'è già ... inzupposo pure ... che fare? Brunelloso?
RispondiElimina@Marco50e50 il Ducato non batte più moneta da mo'. Per assonanza, circa il "conio", mi porti alla mente Donne sull'orlo di una crisi di nervi, di Almodóvar in cui Carmen Maura ripete, ossessivamente, a Banderas la frase "callate coño".
RispondiElimina@ Il Guardiano del Faro Brunelloso ci sta di bella, terrò conto.
in caso di profonda persistenza di fondo proporrei poltiglioso
RispondiEliminaOggi sei in vena di neologismi... maresciallato anche questo
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