Cru Pajoré, in quel di Treiso, al confine
con il comune di Barbaresco - vigna Suran, tre ettari – le cui uve maturano da
12 a 18 mesi in botte grande, rovere di Slavonia, in seguito, vasche di cemento
e acciaio per un anno.
Se ne occupa, scupolosamente, Enrico
Dellapiana, con l’aiuto di Iole, sua sorella.
Un’annata non considerata stratosferica – volendo
sintetizzare, generalizzando – ma che a me piace parecchio: muscoli pochi,
classe tanta. Chi cerca struttura, ha sbagliato e l’anno e pure il produttore,
la cui eleganza è uno dei segni caratterizzante i suoi vini.
Naso che si fa attendere un tot, poi il bouquet parte all’attacco con lampone e ciliegia,
cenni di alloro e timo, mentre si stagliano nitide folate balsamiche e speziate
– cannella e pepe nero.
Avvolge la bocca e prosegue la coerente precisione
aromatica, con il bonus di intense sensazioni di cioccolato e tabacco da pipa,
mentre permane evidente la caratura balsamica, unita alla frutta, ora sotto
spirito.
Tannino vellutato e pienamente inserito,
sorsi eleganti, sostenuti da acidità, dal lungo finale mentolato, con afflati
di eucalipto e liquirizia dolce.
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