venerdì 22 dicembre 2017

Master Class Prestige, Olivier Krug docet




Parigi, Carrousel du Louvre, Le Grand Tasting 2017 by Bettane & Desseauve, Master Class Prestige, Sala 1, presenta Monsieur Olivier Krug in persona.

Quattro le cuvée in degustazione, in questa successione:

Krug Grande Cuvée 164a edizione
127 vini di 11 annate differenti, in una forchetta che va dal 2008 al 1990 – per intenderci base 2008 e vini di riserva – almeno sette anni sur lattes. Tutta l’alchimia e la sapienza Krug racchiusa in un calice, dal ricchissimo e multistratificato profilo aromatico.

Krug Vintage 2004
Da un millesimo generoso, 12 anni en cave, con sorsi già in bolla, necessita, a mio modesto palato, di qualche “aggiustamento” che saprà senz’altro riconoscergli qualche tempo in più di vetro, conferendogli quella “Fraîcheur Lumineuse” che, a detta di Olivier, ha giusto intrapreso il cammino. Fatti salvi i limiti dell’annata, chioso sommessamente io.

Krug Vintage 2002
Precisione, Intensità, Pienezza, Eleganza, all’ennesima potenza.
Un carrarmato, dalla grazia espressiva sbalorditiva e senza pari.
Due calici due, per toccare e assaporare il Nirvana.

Krug Grande Cuvée 160a edizione
121 vini di 12 annate differenti, dalla più giovane 2004, fino alla più vecchia 1990 – in sintesi, base vendemmia 2004, con 35% vini di riserva - nove anni sui lieviti.
Ricorda molto il vintage 2004, agrumi e mineralità a fortissima concentrazione.
Paga pegno rispetto alla 164, uno scalone sotto abbondantemente.




Esperienza emozionante ed indimenticabile, tanto splendida da vivere, quanto difficile da raccontare.
Monsieur Krug, ha richiamato, a più riprese, due concetti sui quali, molto ma molto più modestamente, insisto anche io, fin dai primi post su Vinondo.
Il primo attiene i dosaggi, che secondo Olivier non dovrebbero mai essere assenti, o comunque troppo bassi.
Il secondo è strettamente conseguenziale e correlato e si chiama Equilibrio.
Aspetto fondamentale, sul quale ha insistito moltissimo e che ha rappresentato il fulcro del suo discorso circa l’universo Krug.




P.s.: Absit iniuria verbis, un solo, sorprendente, appunto: in tutta sincerità, non ho compreso e non ho condiviso, l'aver servito la 160 dopo il vintage 2002. 
Differenze abissali, con il palato che ha dovuto, malvolentieri, innestare la retro.



 

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