sabato 29 dicembre 2012

Aoc Cahors 2005 Chateau Pineraie




Ci troviamo nel cuore del sud-ovest francese, zona mediana dei Pirenei, nel dipartimento del Lot.

Questo é un assemblaggio di 85 parti di malbec e 15 di merlot. Dici Malbec e pensi a paesi e continenti lontani - Argentina, Cile, Australia, Sud Africa -. Tuttavia la sua origine é francese, qualcuno sostiene borgognona. Varietà rossa ormai poco diffusa in Francia – Bordeaux, Cahors e Loira – che, colpita dalla fillossera, trovò casa oltre oceano grazie ad un clima più generoso.

Abito porpora denso e cupo al punto da scommettere su un 2011barra2010 e invece siamo parecchi anni prima!. Vinosissimo, si avvinghia al bicchiere. Subito una sventagliata di profumi: dall’amarena alla ciliegia, dalla fragola al ribes nero e alla viola con una lieve speziatura.

L’attacco in bocca é secco e potente. Il sorso é succoso, intenso. Calore e freschezza vivono in simbiosi. Bella fusione del boisé. Tannini rampanti che si aggrappano e non ti mollano. Acidità in bella mostra. Sorso che richiama sorso.

Dodicigradipuntocinque di alcol in etichetta, qualcosa in più in bocca ma equilibrio che non viene messo in discussione. Mai. Chiude con buona persistenza. Impossibile non terminare la bottiglia.

Prezzo invitante, data questa qualità: nove eurini in enoteca d’oltralpe, qualcosa in meno sul loro sito acquistandone una congrua quantità.



martedì 25 dicembre 2012

Aoc Champagne Special Cuvée Brut s.a. Bollinger




Raccontare di questa maison, una delle più antiche e importanti della Champagne, è facile, molto facile data la Qualità Assoluta dei suoi prodotti. Al contempo, tuttavia, può risultare difficile, troppo difficile senza cadere nello scontato, nel dejà vu o, peggio ancora, nel banale.

Bollinger è una Maison unica, non solo in quanto appartiene alla stessa famiglia da sempre. Quando si parla di Bollinger, Stile  - S rigorosamente maiuscola - è il vocabolo più ricorrente e sicuramente più appropriato. A partire da quello che io definisco il “manifesto” di Elisabeth Bollinger. Infatti Madame “Lily” amava ripetere a proposito dello champagne: “Lo bevo quando sono contenta e quando sono triste. Talvolta lo bevo quando sono sola. Quando ho compagnia lo considero obbligatorio. Lo sorseggio quando non ho appetito e lo bevo quando ho fame. Altrimenti non lo tocco mai, a meno che non abbia sete”. Un inno vero e proprio!

Mi fermo qui altrimenti il post risulterebbe oltremodo stucchevole. Ergo, sic et simpliciter, le mie impressioni. Questa cuvée é la risultante di 60 pinot (di cui il 35 percento proveniente dal villaggio di Ay), 25 chardonnay e 15 meunier. Matura sui propri lieviti per tre anni, oltre il doppio del minimo sindacale richiesto dal disciplinare (15 mesi). I vin de réserve sono conservati in magnum il cui scopo é quello di rallentare il processo di ossidazione.

L’abito é giallo dorato brillante con bollicina nobile e austera, finissima e duratura. Al naso é elegante, intenso e persistente, con tostature di nocciola, mandorla e caffé. Continua con pan di spagna, crosta di pane croccante e fieno. Ancora agrumi, cedro e ananas.

La bocca é nient’altro che la conferma di quanto sopra. Ingresso elegantissimo e secco. Palato complesso ed ampio, di grande equilibrio. Sorso cremoso con ritorni fruttati e di pasticceria. Una spiccata mineralità gli imprime slancio. Regge l’imponente struttura una raffinata acidità, molto ben integrata. Chiusura lunga e di notevole persistenza.

Eccellenza indiscutibile. Fascino ammaliante. Il mio b.s.a. – brut sans année – del cuore. Ogni tanto premiatevi e abbinatelo con… ciò che vi pare!.

Brindo al Natale. Auguroni. Salut y fuerza al canut!.


domenica 23 dicembre 2012

Doc Alto Adige Kerner 2005 Köfererhof


    


Ossidazione che ha sostanzialmente “spento“ quasi tutti i descrittori tipici di questo vitigno.

Oro denso, carico. Rimangono toni agrumati sia al naso che in bocca. Poca mineralità, scarsa aromaticità, sapidità quasi estinta. Acidità non pervenuta. Chiusura breve con finale dolce.

Attendo, invano, un guizzo, un colpo di reni che tuttavia non giungerà. Bottiglia stanca e appiattita, che sta percorrendo la parte discendente della sua curva evolutiva. Bottiglia mal conservata? Sfortunata?
Que lástima!

venerdì 21 dicembre 2012

Aoc Champagne Brut Classic s.a. Deutz




Deutz é un’antica maison di Ay fondata da due emigranti prussiani nel 1838. Vive di vita propria fino al 1993, anno in cui entra in orbita Roederer, che tuttavia le assicura piena indipendenza. Deutz conduce circa 42 ettari in proprietà, oltre ad acquistare uve da vignerons di fiducia. La produzione annuale si aggira intorno ai 2 milioni di bottiglie, non proprio bruscolini!

Il brut classic é l’entry level di Deutz. Si tratta di un blanc d’assemblage la cui percentuale dei tre vitigni - pinot noir, meunier e chardonnay -  é equamente rappresentata. La presenza dei vini di riserva, solitamente, si attesta intorno al venti percento.

Si presenta di un giallo pallido, tenue, con bollicina abbastanza fine e di media persistenza unita a buona cremosità. Al naso subito una nota dolce, seguita da sentori di agrumi, mela e pasticceria.

La bocca non si discosta troppo dal quadro olfattivo. Permane la dolcezza, con questa bella cremosità non sostenuta, tuttavia, da una adeguata acidità. Ascrivo proprio al dosaggio, molto percettibile, la responsabilità nel frenare sensibilmente la progressione verticale. Chiude abbastanza velocemente con poca persistenza.

Conservo ricordi decisamente migliori di trascorse bevute di brut classic.

Nondimeno, si sa, ogni bottiglia é unica.


mercoledì 19 dicembre 2012

Docg Chianti Classico Castello di Fonterutoli 1999




Ci troviamo proprio nel cuore storico del Chianti. 

Sangiovese con un diecipercento di cabernet sauvignon. Vino che fa “élevage” per 18 mesi in pièce borgognona. Fiore all’occhiello della famiglia Mazzei.

Rosso granato trasparente, tendente all’aranciato. 
All’olfatto è abbastanza intenso, con sentori di frutta matura sotto spirito, marasca, amarena, un’idea di vaniglia, spezie e cacao.

Bocca calda e secca. Ritrovo le spezie, il tabacco ed una lieve nota terrosa. Tannini vellutati, legno integrato, con alcol in equilibrio. Paga qualcosa in freschezza. L’acidità ha imboccato la discesa. Chiusura svelta.

domenica 16 dicembre 2012

Aoc Chablis Premier Cru Vaillons 2007 William Fevre





William Fevre é domaine di riferimento per la denominazione Chablis.

Nel bicchiere trovo un liquido giallo tenue con riflessi di un verde luminoso.
Quadro olfattivo composto da fiori freschi, agrumi e scorza di limone, pesca, mandorla e gelsomino. Raffinata e fresca vena minerale con una splendida e intensa nota iodata a fare da corollario.

Gusto davvero coerente, sapido, teso. Grande mineralità con bocca che sa di ostrica. Tutto questo impianto risulta retto da grande freschezza ed un’acidità da manuale. Struttura agile. Sorso che invoglia alla beva e chiude lungo e persistente.

Bottiglia che é nitida espressione del suo terroir.



venerdì 14 dicembre 2012

Aoc Champagne Blanc de Blancs Grand Cru Prestige 2004 Michel Gonet





Nuovamente una bolla dei miei amici francesi. Stavolta un millesimato.
Michel Gonet é un récoltant-manipulant di Avize - piccolo comune della Côte des Blancs - il quale coltiva una quarantina di ettari.

La bottiglia in questione é un blanc de blancs, dunque ottenuto da solo uve chardonnay, provenienti da vigneti classificati Grands Crus di Oger e di Mesnil sur Oger, espressione di un’unica annata, la 2004.
Come mi ha riferito monsieur Michel conosciuto ad inizio febbraio in quel di Nizza in occasione del Salon des Vignerons Indipéndents - ed é qui che ho acquistato alcuni suoi prodotti - questa selezione vede la luce solamente nelle grandi annate.

Nel calice trovo un giallo oro denso e luminoso, con derive ossidate. Il perlage é abbastanza fitto e persistente, con una bella effervescenza cremosa. 
Il registro olfattivo é inizialmente ermetico, financo ritroso. Dopo mezz’ora inizia a svelarsi. Percepisco, distintamente, miele, camomilla, caffé, frutta secca, una leggera tostatura, sentori iodati e gessosi.

All'assaggio l'ingresso é secco e piacevole, con bella freschezza ed una buona rispondenza naso-bocca. Mineralità e soprattutto gessosità in evidenza – Avize docet! - con nuances ossidate. Bicchiere equilibrato, di bella struttura e poco dosato. Finale sapido e leggermente amarognolo.
Uno champagne a tutto pasto.

Piccola nota a margine. Nella Champagne gli esperti classificano l’annata 2004 come buona, con garde moyenne. Sarà forse il caso di iniziare a rivalutarla o a fare qualche distinguo in più?

mercoledì 12 dicembre 2012

Docg Barolo Castellero 2001 Brezza





I Brezza sono barolisti – tradizionalisti - da ben quattro generazioni. Ci troviamo a Barolo e nel caso di specie nella sottozona o, se preferite, menzione geografica aggiuntiva “Castellero”.

Questo barolo si presenta alla vista di un rosso granato e un’unghia che abbraccia l’aranciato. Sentori di sottobosco quali muschio ed humus con note di spezie dolci e frutta sotto spirito. Alcol che inizialmente fa capolino, ma in seguito si accomoda per benino e la sua presenza risulterà notevole.

Bocca calda e sostanzialmente in linea con l’olfatto. Di media ampiezza, non molto complesso, monocorde direi. Poca freschezza. Tannini levigati. Vino che non si dischiude completamente nemmeno con il passare delle ore.

Il tenore alcolico, abbastanza sopra le righe, rallenta un poco la beva e non permette di cogliere compiutamente il ventaglio aromatico, unitamente alle sue sfumature, che sarebbe lecito attendersi da un millesimo ritenuto di altissima qualità, anche e soprattutto in Langa.

domenica 9 dicembre 2012

Doc Alto Adige Pinot Nero “Mazzon” 2009 Bruno Gottardi





Il cru Mazzon si trova in provincia di Bolzano, ad Egna e l’azienda in questione rappresenta un nome di primissimo piano per questo cru.

Il colore é di un rosso rubino trasparente. I profumi sono eleganti e rimandano al lampone, alla ciliegia, ai frutti rossi. Speziature marcate, balsamico ed erbaceo. L’ingresso in bocca è fine, suadente. Ritrovo le spezie, innanzitutto, ed una precisa rispondenza naso-palato. Tannini vivi con bella acidità. Alcol in equilibrio. Finale sapido e abbastanza persistente. Uno dei migliori pinot noir italici.

sabato 8 dicembre 2012

Igt Toscana Il Sodaccio 1998 Azienda Agricola Montevertine




Ho trovato questa boccia – o forse é meglio dire che lei ha trovato me! siccome era tanto che la cercavo – in un’ enoteca ligure. Il millesimo in questione costituisce l’ultima annata prodotta giacché é il frutto di un vecchio vigneto del 1972 che venne totalmente reimpiantato nel 2000. Ci troviamo precisamente a Radda in Chianti, dunque puro terroir chiantigiano.

L’assemblaggio é composto da uve sangiovese con una piccola percentuale di canaiolo (10%). Alla vista il vino si presenta con una veste mattonata che lascia intuire indizi che portano in una direzione che non vorrei percorrere.
Il naso é quello tipico dell’ossidazione con il dado da brodo a farla da padrone e giusto un po’ di fiori secchi. La bocca parla di un vino non più vivo, dove il meglio di sé sicuramente se l’é gettato alle spalle. Anche l’acidità é praticamente inesistente, svanita e pure i tannini sono passati a miglior vita.

Peccato. La curiosità era davvero tanta anche in considerazione delle belle note di degustazione – sia di questo che di millesimi più vecchi - fin qui trovate in rete. Le cause potrebbero essere ascritte ad una conservazione non ottimale ovvero una bottiglia semplicemente sfortunata. Sulla qualità dell’azienda – e dei suoi prodotti – assolutamente nulla da eccepire anzi, tutto da raccontare a partire dal sig. Sergio Manetti, passando per Giulio Gambelli, per arrivare fino a Martino.
Darò conto prossimamente di una bevuta spaziale proprio di un altro prodotto di questa azienda.

venerdì 7 dicembre 2012

Igt Sibiola Altea Bianco 2010 Altea Illotto




Ci troviamo fuori dal continente, in Sardegna, precisamente a Serdiana in provincia di Cagliari. 
Altea Illotto é una giovane azienda agricola, nata nel 1992, certificata biologica. Ho gustato - e acquistato - i loro prodotti alla manifestazione Vini di Vignaioli svoltasi a inizio novembre a Fornovo.

Questo é un assemblaggio di uva Nasco – autoctona sarda a bacca bianca - vinificata secca, con un saldo – piccolo - di Vermentino. E’ del colore dell’oro, fitto. Al naso subito una marcatissima mineralità, sentori vegetali, salvia e resina. Trasuda mare – iodio in primis - con note balsamiche. Bocca freschissima, sapida e minerale. Poi ancora alghe, resina e liquerizia. Un’ ottima spalla acida abbinata alla mineralità consentono al sorso di reggere davvero bene il peso, non indifferente, dell’alcol (14%!). Grande equilibrio. Allungo apprezzabile. Beva smodata. Vino glou glou. Vino di territorio.
Prezzo onestissimo, alla portata di tutti: 8 eurini.
Anche il loro olio è davvero buono. Effettuano vendita sul web.

mercoledì 5 dicembre 2012

Aoc Champagne Cuvée des Enchanteleurs Brut 1996 Henriot




Beh quando si inizia, meglio farlo con il botto!
Il nome “enchanteleurs” rimanda a quei cantinieri il cui lavoro consisteva principalmente nel disporre le botti sulle “calastre” (chantiers). A costoro era concesso, per tradizione, il privilegio di realizzare una piccola cuvée personale partendo dalle partite migliori.

Le uve di questa cuvée provengono principalmente da parcelle Grands Crus della Côte des Blancs (Avize, Mesnil-sur-Oger, Chouilly) e della Montagna di Reims (Mailly, Verzenay, Verzy).
Con questo assemblaggio la maison Henriot coniuga la potenza del pinot nero (45%) all’eleganza dello chardonnay (55%). Dopodichè le bottiglie riposano per ben 10 anni sui lieviti.

Ora vi racconto le mie personalissime sensazioni riguardo a questa bottiglia acquistata in rete alcuni mesi fa.
Alla vista il vino si presenta dorato, luminoso, brillante. Il perlage è assai fine e persistente.
Al naso si manifestano aromi di frutta gialla, sentori agrumati, inseguiti da note floreali e gessose.
Bocca molto coerente con il naso. Grande fascino e materia in abbondanza, con marcata mineralità. Tutto ciò sorretto da freschezza ed acidità ancora ben presenti. Bottiglia equilibrata in tutte le sue parti, nonostante un dosaggio non propriamente leggero - 10 g/l - che tuttavia risulta poco percettibile. Persistenza coinvolgente. Un grande Vino, oltre le bolle!

Il millesimo 1996 nella Champagne è considerato, non a torto, eccezionale e questa bottiglia costituisce specchio fedelissimo.
Ancorché il prezzo non sia tra i più accessibili, - eufemismo, la bottiglia è costosa - procuratevene una per un’ occasione speciale!

Intro


Entro, molto sommessamente, in questo mondo, ben conscio dei miei limiti.

Racconterò, dal mio angolo visuale, sensazioni ed emozioni relativamente a persone, vini, cibi, luoghi… 

Ringrazio chi avrà la bontà e la pazienza di leggermi.


Il Duca