martedì 30 maggio 2017

Tenuta Roveglia Lugana Limne 2015




Bel naso tropicale che ruota intorno a mango e maracuja, poi cenni di pesca gialla e pera, qualche elemento erbaceo e un sottile filo di mineralità.

Al palato entra caldo e glicerico, richiamando, abbastanza coerentemente, il canovaccio olfattivo, eccezion fatta per il profilo minerale, completamente smarritosi.
Sorsi poco ritmati e di bassa acidità, la quale non è in grado di contrastare un residuo zuccherino troppo percepibile, finendo per zavorrare la fluidità di beva.
Finale alcolico e molto morbido, di fuggevole persistenza.


venerdì 26 maggio 2017

Mouzon Leroux & Fils Champagne L’Atavique Brut Réserve s.a.




Piccola maison di vigneron, di padre in figlio dal 1776, che coltiva 10 ettari, distribuiti su un centinaio di parcelle, divise tra i villaggi di Verzy, Verzenay, Ludes e Villers-Marmery, nella Vallata della Marna.

L’Atavique proviene da vigne, certificate in biodinamica, del villaggio GC di Verzy, assemblato con 40 Chardonnay e 60 Pinot Nero, annata base 2011 (80%), mentre il restante 20% attiene alle vendemmie 2010 e 2009. Svolge malolattica, passa 32 mesi sui lieviti, niente filtrazione, nè chiarifica, dosaggio da extra-brut (3gr./lt.).
La mia la boccia, sboccata in ottobre 2014, è la nr. 2.615, di circa tremila prodotte.

Naso fresco e invitante, che si schiude, delicatamente, su toni di mandorla e biscotto, una convinta espressione di frutto – mela e pera, cedro e fragolina – e un misurato incipit minerale.

Palato che si muove lungo le direttrici olfattive, coniugando congruamente la forza della bacca nera, con l’eleganza di quella bianca e svelando cremosità e verticalità di sorsi, i quali sollecitano, insistentemente, repliche a go-go.
Allungo contenuto, ma di rinfrescante epilogo agrumato, con riverberi minerali.

Un più che corretto champagne da aperò e di ottimo rapporto prezzo/felicità.




martedì 23 maggio 2017

Michele Chiarlo Barolo Cerequio in verticale | Palas Cerequio La Morra



Il Cerequio - una splendida collina ad anfiteatro, esposizione sud, collocato tra i comuni di Barolo e La Morra – è uno dei cru più prestigiosi, e storici, di Langa.
Una meravigliosa balconata, dalla quale si ammirano i vigneti di Monforte, Barolo e Castiglione Falletto.



In questa borgata, l’azienda Michele Chiarlo, attraverso una sapiente opera di restauro, ha riportato a nuova vita il Palas, le cui origini risalgono al 1781.
E’, a tutti gli effetti, il primo Relais dedicato ai cru del Barolo.
Mantenendo l’impianto architettonico originale, si sono ricavate inizialmente quattro suite (poi diventate 9), ognuna con il nome di un cru di Barolo, area wellness, piscina a sfioro e ristorante. Spazio all’arte, inoltre, con le opere di Giancarlo Ferraris.



La porta di accesso a quello che è un vero e proprio caveau...


...con prima tappa nella Enoteca Vertigo.
Una raccolta di circa 400 etichette, con impressionante profondità di millesimi, dei principali produttori di Barolo e alcune pregevoli escursioni nella Champagne.
In degustazione e in vendita.

Lo scintillìo degli occhi, per una visione altamente emozionante, lo raggiungo proseguendo e arrivando al caveau. Dapprima incontrando questi reperti storici, due vere e proprie perle:


custodito nella teca, un preziosissimo, quanto ormai rarissimo esemplare del libro dell'agronomo Lorenzo Fantini, il quale, già nel 1880, contemplava il cru Cerequio e lo qualificava come “posizione sceltissima”...


 
...e l'antica campana della Borgata Cerequio 


Ed eccoci, finalmente, nel cuore del caveau...


...la cantina storica dei Barolo di Michele Chiarlo, che si fregia di circa 6000 bottiglie, dal 1958, il primo anno di produzione, a oggi.
Collezioni verticali complete di Cerequio, Cannubi e altri Barolo dell'azienda, comprese alcune storiche bottiglie, in formato Magnum e Jeroboam.



Il percorso si conclude nella “Sala dei Sensi”…


...la splendida sala degustazione




Ci guida Roberto Stroppiana, garbato e inappuntabile Direttore del Relais


I magnifici 4 della degustazione




Da sinistra verso destra: 1993-2005-2011-2012







Bottiglia in stato di grazia, di bouquet affascinante, al cui interno spicca, in primis, la statura balsamica, vivissimo di frutto – mora, prugna e marasca – erbe officinali, china, cenni ferrosi. Equilibratissimo, di beva irresistibile. Mentolato e lunghissimo.
Ispirato.





Vinosità e succosa freschezza acida. Slanciato di frutta scura, marasca sotto spirito, cacao e fungo, morbida linearità balsamica, rosa e spezia. Intensità e pulsione tannica.
Lunghe e avvolgenti vibrazioni.




All’inizio dell’età evolutiva, fresco e arioso, timbrica floreale e fruttata, incedere minerale e deciso passo balsamico, cenni di goudron e liquirizia.
Sviluppo incalzante, bocca affilata, di tannica eleganza.
Convincente dinamismo espressivo.




L’ultimo della batteria, il 1993, è quello che dimostra tutti i suoi anni.
Intendiamoci, ben portati, tuttavia di matrice olfattiva che ha intrapreso sentieri ossidativi. Ergo, naso evoluto e molto avanti: foglie bagnate, fichi sciroppati e sherry.
Terziarizzazione più controllata al palato: tartufo e cacao in polvere, fiori secchi, scatola di sigari e sfumature speziate.
Meditativo.


 

Con immenso piacere ringrazio Erica Galardo, Responsabile Commerciale Italia e Brand Ambassador, Roberto Stroppiana, attento e preparatissimo cicerone e, ultimo, ma non per ultimo, la famiglia Chiarlo, per l'ospitalità.