martedì 22 agosto 2017

Domaine Du Bagnol Cassis Rosé 2016




Oltre confine, presso gli amici francesi, ci sono rosé di tutte le fogge, per tutte le tasche e per tutti i gusti, sempre con occhio e palato attenzionati al grado alcolico, il quale resta solitamente basso (12-12.5), quando non bassissimo, superando di rado i 13.

I francesi lo bevono, a prescindere dalle stagioni, ancorchè li si noti maggiormente d’estate, con il carrello ingolfato, all’uscita dalle grandes surfaces. Qui, va detto, non sempre si riesce a fare qualità, tuttavia il rapporto prix/plaisir quasi mai manca, con il piacere che talvolta supera di gran lunga il prezzo.

E’ il caso di questo Cassis rosé, intensamente fresco, espressivo e generoso di profumi. Naso all’insegna dei piccoli frutti di bosco – fragolina, ribes e lampone – pompelmo rosa e pesca bianca, con graziosi ricami di violetta e rosa e un leggero contrappunto minerale.

Bocca fresca, coerente e toute en finesse. Sempre la frutta in primo piano, con il plus di un coté agrumato. Sorsi secchi, allungati da bella tensione, per un finale persistente, con garbati risvolti di mare e sale.

Puntuale e impeccabile, ti conquisterà con la bouillabaisse.


mercoledì 16 agosto 2017

Fattoi Brunello di Montalcino Riserva 2006




Dritto al cuore.
Setoso, tanto al naso, quanto al palato.
Territorialità e tipicità indiscutibili.

Balsamico e ferroso, speziato e floreale.
Geranio e viola, eucalipto e amarena, sottobosco e radici.
Sapido e minerale, di tannica eleganza.
Struttura, grip, equilibrio.

Vigoroso smalto espressivo.
Sorsi trascinanti e persistenti.
Integro e lunghissimo, di finale mentolato.
Classe liquida.

Ora e per tanti altri anni a venire.



venerdì 11 agosto 2017

Taittinger Champagne Brut Réserve s.a.




Ne tirano circa 4 milioni - i tre quarti dell’intera produzione – ergo, è la numericamente potente carte de visite della casa.

L’assemblaggio di 40 differenti cru, vede le tre uve classiche della Champagne: solitamente Chardonnay 40, Pinot Noir 40 e saldo di Pinot Meunier, fatta salva, talvolta, qualche minima variazione percentuale. Mai meno di tre anni sui lieviti, mentre il peso dei vini di riserva non scende sotto il 20 per cento.

La mia boccia, la cui sboccatura risale a circa un anno fa, ha un naso fresco, con sentori di vaniglia, brioche e nocciola, un sottile tratteggio floreale, molti agrumi, anche in canditura, fruttini rossi – fragola e ribes – ma di esile tessitura minerale.

In bocca c’è freschezza, ma anche un sottofondo di sensazioni dolci, con una maturità di frutto, vergata da increspature vanigliate. Scende il livello del liquido e sale, di pari passo, la dimensione evoluta dei sorsi.
Finale di media lunghezza, arrotondato di vaniglia e frutta candita.


martedì 8 agosto 2017

Armin Kobler Pinot Grigio Klausner 2015




Dal nome del vigneto, solo acciaio, maturazione sulle fecce e niente malolattica.

Classico tappo a vite e sentori davvero puliti e nitidi, come nello stile dei vini di Armin. Nondimeno, sensazioni calde, importanti.
Molta frutta bianca - mela e pera – che fa il paio con una chiara espressione di erbe aromatiche e lievi cenni minerali.

In bocca conferma il passo olfattivo in tutto e per tutto, sigillo alcolico compreso.
I 15 gradi riportati in retroetichetta, ahimè, si sono espressi al loro meglio, andando ben oltre i limiti di resistenza del mio palato.
Impensabile, nonostante una fresca acidità, contrastare cotante roventi invadenze.