lunedì 30 novembre 2015

Aop Pic Saint-Loup Languedoc Rosé 2014 Domaine de l’Emme




Chi l’ha detto che il vino rosè si faccia preferire, a conti fatti, solo d’estate? Se è buono, sfata e scavalca il luogo comune che lo vede legato alla stagionalità e alla canicule.

Casca a fagiolo, questo rosè d’assemblage – Syrah, Grenache e Cinsault, in percentuali variabili – da una delle sempre più numerose aziende certificate bio del dipartimento dell’Hérault.
Niente di straordinario, non da stracciarsi le vesti, sia chiaro, tuttavia una bevuta corretta e onesta nel prezzo, che ha fatto il suo, accompagnando, più che degnamente, una merenda/aperitivo tutta charcuteries.

Il naso è nitido, con il suo bel fruttino rosso di lampone e ribes, un leggero tocco floreale, con sfumature erbacee e una speziatura, a tratti un filo piccante.

Il palato, fresco e vinoso, con qualche dolcezza, che non turba, comunque, l’equilibrio complessivo del sorso, consolida le intuizioni olfattive, con gli aromi fruttati, che se la giocano con una speziatura di rilievo.
Beva scioltissima, non molto persistente, ma di allungo salivante e pepato.


venerdì 27 novembre 2015

Aoc Champagne Cépages Blancs Extra Brut 2006 Fleury





La Maison già la straconosci, giacchè diversi prodotti sono transitati su queste pagine.

Non più di cinque mila bottiglie per questo 100% Chardonnay.
Non meno di sei anni sui lieviti, bouchon liège, oltre 1 anno di sboccatura.
Che sia la bacca bianca la senti e la identifichi, nondimeno, non la collochi su, a nord, nella Costa dei Bianchi. Infatti.
Infatti siamo a sud, nell’Aube.

Il perlage è davvero fine, con un naso subito espressivo e brillante: molta frutta fresca - esotica, agrumi, susina e mela cotogna – e secca – mandorla e nocciola - erbe aromatiche e leggeri toni biscottati. Inizialmente contratto quanto a mineralità e speziatura, dimostrerà tutto il suo valore e la sua dimensione, giusto liberato il collo del flacone.

Effervescenza finissima e tanta roba, di cesello e nitore, anche in bocca.
Armonie di frutta e folate speziate, verticalità, fine struttura e freschezza, sono espressione di un equilibrio al di là delle attese. Sorso ininterrottamente teso e dinamico, lunghissimo, su note finali, amarognole, di spezie e pietra focaia.


mercoledì 25 novembre 2015

Aoc Muscadet Sèvre et Maine Blanc Cuvée Classique Domaine de l’Ecu 2011




100% Melon de Bourgogne, da questa azienda della Loira, in regime di agricoltura biologica dal 1975 e biodinamica dal 1998.

Parte con un naso fortemente fumée e iodato, al cui interno trovo note agrumate – pompelmo e limone verde – ben amalgamate a cenni di fiori bianchi – biancospino soprattutto – che poggiano su un tappeto lievemente minerale e sapido.

All’assaggio, freschezza ed equilibrio, con gli aspetti affumicati e iodati che si sono irrobustiti, pur mantenendo, denso e piacevole, il coté fruttato.
Col passare dei sorsi, guadagna in spessore anche l’aspetto minerale, che dal sapido ha sterzato verso il salato.
Sorso molto teso e opulento, la cui ampiezza progredisce, al crescere dell’ ossigenazione. Davvero persistente, con un palato che insiste su note salmastre e di pompelmo, con chiusura gradevolmente amarognola.

Avec coquillages, assuré.



lunedì 23 novembre 2015

Vini Corsari 2015 | Barolo




L’associazione culturale Giulia Falletti di Barolo, con la collaborazione della cantina Giuseppe Rinaldi, Les amis de la cugnette e Os Goliardos, organizza nei giorni di domenica 29 e lunedì 30 novembre, dalle 11 alle 18, una degustazione, con possibilità di acquisto, con i vini di 30 vignaioli europei, che si terrà nel Castello comunale di Barolo.

Folta la rappresentanza di produttori provenienti dal nostro paese e dalla Francia, con qualche presenza da Spagna, Portogallo, Germania, Austria e Svizzera.
Nomi più o meno noti, con alcune etichette, che trovi, di quando in quando, anche su questi pixel.

Per qualsivoglia info, consulta il sito web, nonché le loro pagine fb e twitter.




venerdì 20 novembre 2015

Aoc Champagne Blanc de Blancs Cuvée des Moines Brut s.a. Besserat de Bellefon




La Cuvée des Moines, creata nel 1930, costituisce, a mio avviso, il prodotto  più interessante della intera gamma aziendale, con il bdb che è, sicuramente, lo champagne più riuscito.

Questo champagne fermenta in inox e non effettua malò, trascorre, quantomeno, 36 mesi sur lattes, con il 20% di vini di riserva, conservati con il metodo Solera. Inoltre, all’atto della messa in bottiglia, viene addizionato di 18 gr./lt. di zucchero, (anziché gli abituali 24) e ciò consente di ottenere una pressione inferiore alle 6 atmosfere – si ferma a 4,5 – e, per conseguenza, una effervescenza maggiormente fine e cremosa.
Il mio flacone sconta un dégorgement dell’ottobre 2013.

Occhio dorato per abbondanti e fini bollicine. Il naso – inequivocabilmente Chardonnay - è fresco e composito, con intense note agrumate e vegetali, fiori bianchi (acacia), una nitida pera Williams e sottili fragranze grigliate, mentre risulta meno evidente la proiezione gessosa.

In bocca attacca raffinato, riaffermando, con puntualità, gli aromi olfattivi e riservando maggior spicco alle sensazioni fruttate, anche esotiche. Il sorso, un filo dolce e maturo, sviluppa grassa cremosità, non sempre puntellata da spalla acida. Tanto la persistenza, quanto la lunghezza, davvero troppo effimere e fugaci, mi hanno colto in controtempo, lasciandomi un palato che, date le belle premesse, reclamava e meritava altro epilogo.