lunedì 27 febbraio 2017

Terre di Toscana 2017 | Lido di Camaiore




Presso l’Una Hotel Versilia di Lido di Camaiore, sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 marzo, si terrà la decima edizione di Terre di Toscana. E per festeggiare degnamente il decennale, la kermesse inizierà, eccezionalmente, al sabato.
La solita e formidabile full immersion nelle eccellenze della produzione vinicola toscana, con la partecipazione di oltre 130 selezionatissimi produttori, per oltre 600 vini in degustazione.

Tutti i distretti vitivinicoli toscani rappresentati ad altissimo livello.
A partire dalle espressioni dei territori più noti come Montalcino ed i suoi preziosi Brunello, il Chianti Classico con i suoi rossi armoniosi e complessi, Montepulciano con il Vino Nobile, l’elegante Carmignano e San Gimignano, terra della Vernaccia, uno dei bianchi italiani più ricchi di tradizione.
Proseguendo con zone vitivinicole di affermazione più recente, ma non certo meno note, come Bolgheri e la Maremma, o di quelle emergenti come Montecucco, Val di Cornia, Cortona, Pisa, Colline lucchesi e massesi. Fino ad autentiche nicchie di originalità come i Colli di Luni, la Garfagnana, il Casentino, il Mugello, l’Isola del Giglio, la Versilia.

In più una novità, lo “Champagne Corner”, una selezione, eclettica, personale e non scontata, proposta da una piccola e ispirata distribuzione toscana.



Non mancherà, come di consueto, il padiglione Golosizia, l’evento nell’evento, curato dal giornalista enogastronomico Claudio Mollo e dedicato all’alta cucina regionale. Nel corso di sfiziosi cooking show, in forma di conversazione con il pubblico, si alterneranno, chef affermati e astri nascenti.

Largo spazio infine alla gastronomia, dove veri e propri artigiani del gusto - produttori di salumi, formaggi, olio, conserve e tanto altro - porteranno in assaggio e in vendita le loro bontà.

L’elenco delle aziende, i vini in degustazione e il programma completo della manifestazione, consultando il sito Terre di Toscana e seguendo le loro pagine social fb e twitter, per aggiornamenti in tempo reale.

venerdì 24 febbraio 2017

Corbon Champagne Anthracite Brut s.a.




Ha sostituito, da qualche tempo, la cuvée prestige, ma solo nel nome. Infatti, inalterate sono le percentuali dell’assemblaggio: metà Chardonnay, l’altra metà divisa equamente tra Pinot Noir e Pinot Meunier.
Legno e acciaio, presa di spuma nel 2011, oltre 4 anni sur lattes, niente malò, sboccatura giugno 2015.

Naso di piacevole freschezza, tuttavia solo discreto, quanto ad intensità di aromi: limone, burro, qualche umore floreale e una ossatura minerale che sembra promettere bene, in virtù della bacca bianca proveniente direttamente da Avize.

In bocca le promesse minerali trovano diffusa conferma – è tanta la gessosità - e soccorrono un sorso, il quale non brilla che per poche altre peculiarità, anzi, si perde anche un filo in allungo. Resta l’impianto minerale, il quale, sostanzialmente da solo, non riesce e dare tutto quel respiro che mi attendevo, che auspicavo.

Ritornerò su Anthracite, ancorchè, provato a più riprese, durante diverse degustazioni, mi abbia lasciato più di un punto di domanda.


martedì 21 febbraio 2017

Azienda Agricola Montevertine - Montevertine 2006




Mi ci vorrà, senz’altro, più tempo a metterla giù in italiano corretto – quantomeno accettabile e comprensibile - questa bottiglia, di quanto, in realtà, ne abbia impiegato a seccarla. Sì, seccarla è il verbo idoneo.
Una boccia che si è fatta trovare pronta, fin dal primo calice, muovendosi, in seguito, in un crescendo rossiniano.

Naso sommerso da precisi profumi di Toscana. Freschezza e vitalità, in primis, con l’attacco dell’arancia e dell’amarena, dei fruttini di bosco – ribes e lampone – nonchè di petali di rosa e di fiori essiccati.
Basta lasciarlo respirare, ed ecco, alla ribalta, sentori ematici e di sottobosco, alloro e spezia dolce, con echi di tabacco e cuoio.

Per il palato, vedi alla voce naso. Nulla di meno, tanto di più. Sorsi di ampia e intensa dinamica gustativa, costituita degli stessi, nitidi e convinti, interpreti olfattivi.
Di grip esemplare, eccelle per allungo e notevole persistenza, con il tabacco trinciato e una densa sensazione ferrosa, a chiudere una bevuta pienamente appagante.

La solita, inconfondibile classe, e precisione, dei vini di Martino.


venerdì 17 febbraio 2017

Charles Heidsieck Champagne Brut Vintage 2005




All’incirca 60 parti di Pinot Noir e 40 di Chardonnay, provenienti da 11 villaggi Premier e Grand Cru. Otto anni sur lattes – tantissimi, e maison tra le poche a permetterselo, non essendo cuvée de prestige, ma semplice millesimato - e oltre due di vetro.

Da un’annata parecchio calda, una Boccia, con la B maiuscola.

Elegantissimo al perlage, fine e continuo.
Naso e bocca freschissimi e di rara pulizia.
Ammirato da magistrale e simmetrica tessitura.
Crema pasticcera e nocciola, agrumi freschi e canditi, nuances di torrone e menta, densa mineralità gessosa e lieve speziatura.
Piega acida impressionante.
Ribadisco e sottolineo: sorprendente definizione di aromi.
Sorsi secchi – 11 gr./lt di dosaggio, ma pare un extra brut – e salati, con ritorni di nocciola, cedro e zenzero. Salmastro e amaricante.
Lunghissimo.

Un vino appena all’inizio della sua parabola.